Info Calizzano
Calizzano si raggiunge dal colle del Melogno, dopo aver attraversato la grande faggeta, una delle aree protette più significative della val Bormida. Dall'autostrada A10 Genova Ventimiglia, si esce al casello di Finale Ligure e si prosegue per la Strada Statale 490. La strada, oltre il valico, penetra nell'estesissimo bosco che in autunno si tinge di colori caldi e offre la possibilità di camminare lungo sentieri che corrono sulla linea spartiacque e consentono di godere l'ombra dei faggi fitti ed eretti. Il bosco è coperto dalla neve d'inverno e bagnato dalle fresche acque dei ruscelli in estate: qui i monti sono ricchi di acqua che scorrendo dentro la roccia si arricchisce di sali e diventa un'ottima acqua minerale imbottigliata proprio a Calizzano e venduta con successo in gran parte del nord Italia. Calizzano per i suoi angoli incantevoli e per il verde in cui è adagiato è da sempre chiamato la "Svizzera Ligure".
BREVE STORIA DI CALIZZANO. Le origini di Calizzano risalgono storicamente alla pretesa donazione che Carlo Magno (850) fece della Corte di "Frasceno" (attualmente Frassino frazione di Calizzano). All'epoca della costituzione delle marche di confine, Calizzano pervenne al Marchese Bonifacio di Loreto, Signore di Savona e del Vasto. Alla spartizione del marchesato del Vasto, Calizzano venne unito al Finalese e ne seguì quasi sempre le sorti, fino a quando venne ceduto alla Spagna (1598). Dal 1713 fece parte della Repubblica di Genova. Occupato dai Francesi, alla caduta dell'impero Napoleonico fu annesso al Regno di Sardegna.
VISITA AL PAESE DI CALIZZANO. Il paese offre al turista preziose testimonianze d'arte, prova dell'importanza in passato di questo centro e dell'influenza che su di esso ebbe il dominio dei Del Carretto. E' attraversato da una stretta e pulitissima via, chiusa al traffico, sulla quale si aprono i negozi che vendono le specialità tipiche dell'alta val Bormida, in particolare si possono ammirare i funghi porcini esposti nelle vetrine. La parrocchiale, dedicata a San Lorenzo si affaccia sulla piazza porticata. Di antica origine, è il frutto dell'ampliamento della primitiva chiesa gotica, operato tra il 1587 e il 1630 e di altre trasformazioni del secolo scorso. E' a tre navate decorate con altari in marmi policromi, statue e dipinti. Interessante l'altare maggiore, con bel ciborio centrale sovrastato dalla statua di Cristo risorto. La torre campanaria, in capo alla via centrale e distaccata dalla chiesa, è stata costruita sulla base di una delle torri di guardia della cinta muraria, oggi del tutto scomparsa. Poco discosto dalla chiesa si trova l'oratorio di San Giovanni Battista, in origine scuderia del castello, i cui ruderi si trovano poco più in alto e sono costituiti dai resti del recinto e della torre circolare a monte. I rilievi eseguiti da Matteo Vinzoni nel secolo XVIII mostrano le mura che racchiudevano il borgo ed erano fortificate da torri. Una di esse, visibile oggi in capo alla via centrale, di fianco alla chiesa parrocchiale, fu trasformata in campanile. Si ritiene che il primo nucleo del castello di Calizzano risalga al secolo X. Ampliato nel Medioevo, quando in seguito alla spartizione della marca aleramica passò a Enrico il Guercio, fu successivamente dei Del Carretto, poi della Spagna, infine di Genova. La sua posizione era fortemente strategica, in quanto dal castello si controllavano le strade per Bardineto, per il melogno e per il valico dei Giovetti. All'imbocco della strada che porta al colle del Melogno, si trova il santuario della Madonna delle Grazie. La chiesa, restaurata in modo improprio nel secolo scorso, è di antichissima origine: il campanile ed altre strutture sono databili al XIV secolo, alcuni elementi come il muro di sinistra risalgono al IX secolo. Rivestono una particolare importanza gli affreschi del portichetto esterno, forse di maestri piemontesi attivi nelle valli del Bormida e del Tanaro attorno al XV secolo. Raffigurano il Giudizio finale, alcune figure di sante in preghiera fra due gruppi di flagellanti, San Michele che pesa le anime, San Giovanni Battista e San Giorgio, anch'essi fra due gruppi di flagellanti. All'interno, nella navata di destra è conservato l'affresco della Madonna con il Bambino, la venerata Madonna delle Grazie, di cui si celebra la festa il 2 luglio, con grande processione, la sera della vigilia dal santuario alla chiesa parrocchiale, tra falò e fuochi di artificio.
SPORT ED EVENTI A CALIZZANO. Il paese di Calizzano è animato dal Palio dei Rioni in estate e dal Campionato internazionale dei Caldarrostai in autunno. Fra Calizzano e i 1028 metri del colle del Melogno che porta verso Finale si estende una delle più belle foreste della regione, la secolare faggeta Barbottina, maestosa e silenziosa, dove si passeggia e si fa sci di fondo. Alcuni la preferiscono in estate, quando il verde fitto degli alberi nasconde le cascatelle dei ruscelli; altri nei caldi toni rossicci delle foglie secche autunnali che scricchiolano sotto gli scarponi.