Info Genova
Video
Fonte: Liguria Nautica
Non è difficile arrivare a Genova; la città può contare su un ottimo aeroporto ben collegato con Roma, Malpensa, Zurigo, Londra ed altre città italiane ed europee, e che dista a soli sei chilometri dal centro; 19 stazioni ferroviarie di cui due nel centro città, Principe e Brignole; quattro autostrade, A7 dalla Lombardia, A26 dal Piemonte, A10 dalla Francia, A12 dalla Toscana, che entrano in città attraverso sette uscite autostradali.
L'AFFERMAZIONE DI GENOVA E LA STORIA DELLA CITTA'
Proprio in un momento di forte frazionamento politico ed economico emerge il ruolo polare della città-porto, punto d’incontro di vie di comunicazione, di uomini, merci e idee, ormai predestinata dopo che l’Impero tedesco ha spostato l’asse dei traffici nel cuore dell’Europa. In tale modo Genova diventa città sentinella del Mar Tirreno così come Venezia lo è per l’Adriatico. Tutto questo scatta dopo il Mille, grazie al convergere di molti fattori positivi, quando, facendo leva sull’istanza internazionale a livello marittimo e commerciale, ma anche puntando sulle prime raccolte di energie delle banlieue, Genova si avvia a definire la sua identità urbana ed il suo ruolo storico. La storia basso-medioevale genovese porta un contributo fondamentale nella formazione dei caratteri dell’Europa mediterranea, diventando il perno della formazione di un’identità regionale. E’ un percorso difficile, costituito da tappe progressive, in cui il fattore mare rappresenta un punto chiave nell’ambito di una strategia che vuole arrivare ad un controllo delle vie di comunicazione piuttosto che all’imposizione di un dominio diretto su territori. Da un lato, i Genovesi guardano ad est e, con la Crociata, s’insidiano nelle aree mediorientali; d’altro canto, la stessa Portovenere o Bonifacio in Corsica – in un sistema di navigazione per cabotaggio – rappresentano importanti caselle nello scacchiere-mare che Genova vuole controllare. In seguito diventa fondamentale gestire le comunicazioni terra-mare: la costa del Tigullio e le città del Levante ricoprono una funzione in questo senso, anche se ben presto Genova volge il suo sguardo anche verso il Ponente. I Genovesi sanno bene giocare le loro carte, ricorrendo tanto alle armi quanto al denaro, e all’opera capillare delle più importanti famiglie nobiliari e della Chiesa, che prendono possesso dei luoghi ed esercitano un controllo diretto sul territorio. Così il districtus primitivo del Comune genovese arriva a ricoprire un’area i cui confini sono delimitati da torrente Arrestra a ovest, dal giogo appenninico a nord e dalla pieve di Fra mura a est sulla riva del mare. Il tratto orografico regionale è destinato a condizionare pesantemente la struttura dell’insediamento urbano, le vicende politiche e le scelte economiche di Genova; una viabilità difficile, l’interdipendenza obbligata tra versante marittimo e versante padano e la contrapposizione tra città e clan feudali, appaiono fenomeni significativi per spiegare le ragioni di un’area regionale incompleta nonostante le spinte del Comune di Genova. Il cronista genovese Jacopo Doria della fine del Duecento narra di una Genova protagonista su tutto il bacino del Mediterraneo, che affronta un tratto di Atlantico per raggiungere le Fiandre, domina il Mar Nero e si spinge nel lontano Oriente. Ma la nascita della Liguria in quanto entità regionale è un processo estremamente difficile; i genovesi sono mercanti, uomini di finanza che reggono le fila della politica e dell’economia internazionale, ma Genova è città fragile sotto il profilo politico-istituzionale e rischia di diventare un boccone ghiotto per i francesi o i milanesi. Gli uomini d’affari sono una sorta di clan impegnato nelle proprie strategie, gestendo capitali, mezzi (le navi) e competenze tecniche. Creano un sistema di potere oligarchico attraversato da forti tensioni centrifughe e che solo temporaneamente ammette la presenza di una signoria. La costante debolezza istituzionale è riflessa dai vuoti di potere e Genova città-polmone di uomini e merci non cresce. Nel Trecento e nel Quattrocento Genova possiede le caratteristiche di centro urbano marittimo e mercantile; i genovesi sono ricchi, ma si ha solo un semplice rafforzamento del privato e manca qualsiasi processo di concentrazione politica e di ampliamento dell’amministrazione pubblica, un “salto di qualità” che sta per essere compiuto da altre regioni europee. E' vero che la Repubblica genovese ha sempre difeso gli interessi economici e mercantili dei genovesi e delle loro basi territoriali sparse sulle coste di diversi mari, ma le iniziative delle famiglie e dei gruppi alla testa del potere dirigente indicavano un preciso assetto socio-economico svincolato da evoluzioni in termini di rafforzamento politico e istituzionale. Sul finire del Quattrocento Genova deve cambiare il suo ruolo e le proprie prerogative. Il pericolo arriva dall’Europa degli stati nazionali e delle monarchie assolute che si sviluppano dal Cinquecento in avanti. E’ quindi necessaria una svolta politica che tenga conto del mutare dei tempi. Genova consolida i rapporti già secolari con la Spagna, luogo di provenienza di importanti famiglie che si erano naturalizzate, dai Doria ai Lomellini, agli Spinola ai Di Negro, che avevano da sempre impiantato traffici e investito fortune in prestiti di vasta resa. Aperta, assieme al Portogallo, alle determinanti esperienze della scoperta, come testimonia lo stesso Cristoforo Colombo simbolo di un antico legame, Genova ha come sua alleato di riferimento la Spagna, garante e protettrice politica dell’intraprendenza dei suoi mercanti. Esempio non ultimo di una categoria di aristocratici, imprenditori, uomini d’armi, ammiragli, Andrea Doria appare, con le sue scelte a favore della Spagna, il vero salvatore della patria. Solo così anche il Cinquecento può essere definito secolo dei genovesi, dato che essi sono i finanzieri e l’anima economica della più grande potenza del XVI secolo: l’impero di Carlo V. Genova gioca successivamente un ruolo su diversi piani, mantenendo una forte vitalità economica, intrecciando rapporti internazionali e sostenendo le finanze delle varie Corone europee, puntando ad una neutralità politica che in realtà cela un preciso obiettivo: il mantenimento del proprio status socio-economico. Tuttavia, la pace di Aquisgrana del 1748, che pone fine alla guerra di successione austriaca cui i genovesi hanno preso parte a fianco dei franco-ispani in funzione antisabauda, vede proprio i Savoia insediarsi in Lombardia. Genova perderà formalmente la sua leadership quando entrerà a far parte del Regno di Sardegna divenendo Ducato di Genova. Nel corso dell’Ottocento il Piemonte, con l’acquisto di Genova, può guardare al mare come gli comanda la tradizione storica e ancor più l’Europa di allora: l’Italia deve fare da ponte strategico il cuore del continente e il Mediterraneo e una città come Genova non può che ricoprire un ruolo di primo piano. Sotto gli impulsi piemontesi ed europei rinasce la Genova dei mercanti medioevali, che ricostruisce la sua peculiarità di porto nel Mediterraneo al centro di un complesso sistema di vie di comunicazione. Con le prime fasi dello sviluppo industriale la città di Genova getta le basi di un progresso che andrà a modificare il suo territorio: Sampierdarena, Sestri Ponente, Cornigliano con i nomi di Taylor, Robertson fino all’Ansaldo, disegnano la fisionomia di un panorama in cui crescono ferriere, acciaierie, industrie tessili, cartiere, Zuccherifici ed oleifici, senza parlare della cantieristica e dell’attività portuale in genere. Genova diventa uno degli angoli del famoso triangolo industriale italiano. Dopo la seconda grande fase di sviluppo industriale che fa riferimento al boom italiano di fine anni ’50-inizio ’60, iniziò anche a Genova l’epoca post-fordista di riconversione e ristrutturazione industriale, avallata dal processo di terziarizzazione dell’economia italiana, in cui il settore industriale ha lasciato progressivamente spazio ai servizi. Primo fra tutti, naturalmente, il turismo, ma anche la produzione culturale in tutte le sue forme; e ancora, lo sviluppo di apparati amministrativi di natura pubblica e soprattutto privata, la gestione del territorio cittadino. Fino ad arrivare, con il nuovo millennio, all’affermarsi di una società dell’informazione, che va di pari passo con un clima di grande ed operativa apertura europea ed internazionale: sono questi i fattori che hanno determinato un indiscusso mutamento nelle caratteristiche di Genova, la quale, con onore ma anche con determinazione, si appresta ad affrontare la sfida di essere, nel 2004, Capitale Europea della Cultura.
GENOVA E IL MARE
Il mare è senz’altro la chiave di lettura ideale per capire la storia genovese, così come tutta la storia ligure. Fonte di attrazione di energie e risorse umane, idealizzazione di spazi infiniti e di sogni insperati… I numerosi atti notarili che affollano uno dei più antichi e ricchi archivi del mondo quale è quello genovese, forniscono le indicazioni utili per identificare la doppia natura di Genova: da un lato, essa rappresenta un polo di aggregazione, capace di attirare presenze straniere più o meno stabili; dall’altro, essa è un luogo dal quale fuggire: è infatti evidente una diaspora continua che coinvolge parte della società genovese e ligure, dagli ambiti più elitari sino alle forze più minute. L’accostamento città-mare può essere un facile luogo comune, che però poggia su elementi assolutamente concreti e di semplice intuizione storica; il mare è da sempre considerato fonte di ricchezza, di abbondanza, di potenza per gli insediamenti urbani che vi si affacciano e che godono di un porto. Il destino di Genova è ovviamente legato al mare, per via della sua stessa posizione fisica, al centro di un ampio golfo naturale protetto immediatamente alle spalle dalle alture appenniniche. E per mare naturalmente non si intendono solo il Mar ligure o il Mar Tirreno. Qui si parla di un approccio al mare in senso assoluto, senza confini geografici, politici, socio-economici, con massicci investimenti in campo marittimo e una cultura imprenditoriale del rischio e dell’avventura, che hanno determinato un ruolo attivo e per certi periodi dominante di Genova nell’ambito del Mediterraneo fino al Mar Nero, al Mar Caspio e, ancora, lungo le rotte orientali. Per uno straniero che viene per la prima volta a Genova è facile capire come la storia della città sia racchiusa proprio nel rapporto con il “suo” mare, ed in particolare il Mediterraneo; il cronista Caffaro tende addirittura all’identificazione della città con il Mar Mediterraneo, associando inequivocabilmente le fortune dei genovesi alle imprese marittime. Fin da allora, la stessa Repubblica genovese avallò una produzione culturale funzionale agli obiettivi marittimi e mercantili della città, con il materiale storico locale che sfocia nei celebri annali, all’autoglorificazione che emerge dalle rappresentazioni letterarie e da altre forme espressive, pittoriche o cartografiche. Eppure, come è stato giustamente sottolineato da uno dei più importanti storici della città di Genova, Roberto S. Lopez, per capire le vicende genovesi è importante analizzare l’assetto socio-politico interno, piuttosto che rivolgere esclusivamente lo sguardo ai “vasti orizzonti” ai quali puntavano e dei quali hanno a lungo scritto gli stessi genovesi. Le vicende di Genova come potenza marittima e commerciale sono state infatti privilegiate dalla storiografia, che ha prestato molta attenzione alla vasta documentazione notarile. L’idea di altrove che ispira il mare sembra dunque aver influenzato gli storici. Ma il mare, nel caso di Genova e della Liguria, è anche il suo contrario: un confine. Un confine entro il quale si è mossa una società complessa da un punto di vista politico, economico e culturale.
GENOVESI ILLUSTRI
Genova ha da sempre espresso individualità irripetibili, nomi che abbiamo più volte letto sui manuali di storia e di cui ci sono state tramandate le vicende, uomini che hanno legato il loro nome, nel bene e nel male, alla città e ai quali la città stessa è indissolubilmente legata. Qui ci permettiamo di ricordare alcuni dei più celebri: dai papi Innocenzo IV, Adriano V ed Innocenzo VIII, a Santa Caterina da Genova; Cristoforo Colombo; l’ammiraglio e mercante Benedetto Zaccaria; dal più grande uomo politico e comandante militare della città di Genova, Andrea Doria, per arrivare fino a Nicolò Paganini (cui la città dedica il Concorso Internazionale di Violino); il protagonista del Risorgimento Giuseppe Mazzini, ma anche Nino Bixio e il padre dell’inno italiano Goffredo Mameli; il grande attore dialettale genovese Gilberto Govi e, per concludere, il poeta Eugenio Montale. Uomini e idee, pensiero e azione, che rimandano ad un crogiolo di elementi in continuo cambiamento, che hanno reso Genova una città di sperimentazione, caratterizzata da una “miscela esplosiva” di componenti, tutte diverse, ma, in qualche modo, uguali. Così i genovesi acquisiscono quella diversità originale e spesso misteriosa, un qualcosa di silenzioso e sotteso, che è nell’aria ma che è difficile da decifrare. La formula di questa originalità è un segreto; e un segreto che si rispetti, come tutti sanno, non si può rivelare, altrimenti si dissolverebbe quell’alone di fascino che circonda Genova e ne fa una città unica al mondo.
CHIESE, MUSEI, MONUMENTI E OPERE D'ARTE
I Musei di Genova offrono un percorso unico ed affascinante tra arte, storia e natura. Nella Galleria di Palazzo Bianco, settecentesco, abbiamo una rappresentazione della pittura genovese tra il 1500 ed il 1700, nella Galleria Palazzo Rosso vi è soprattutto la pittura genovese del ‘600. Il Museo di Arte Contemporanea ospita invece un’ampia collezione di arte astratta tra il 1930 ed il 1980, con all’interno una varietà di opere liguri e italiane in genere, ma anche straniere, mentre nei chiostri ristrutturati di un convento medioevale si trova il Museo di Sant’Agostino, che presenta sculture, affreschi, pitture e frammenti architettonici dal X al XVI secolo. Il Museo del Tesoro di San Lorenzo propone opere di oreficeria ed argenteria, nel Museo G. Luxoro, residenza signorile dei primi del ‘900, è possibile ammirare mobili, orologi, ceramiche e altra oggettistica antica. Nel Porto Antico, in zona Darsena, il Padiglione del Mare e della Navigazione garantisce un itinerario unico ed affascinante che ricostruisce la tecnologia della navigazione in età moderna e contemporanea. Nella suggestiva cornice della villa rinascimentale di Andrea Doria, il Museo Navale offre collezioni marittime genovesi dal XI al XVI secolo. Il Museo E. Chissone propone invece un patrimonio raro e ricco di arte giapponese, mentre il Museo di Archeologia Ligure presenta le necropoli preromane di Genova e sepolture paleolitiche. Per concludere, ricordiamo il Museo di Storia Naturale con collezioni zoologiche, raccolte paleontologiche, botaniche e di minerali. Sia dal lato della splendida e appena ristrutturata Piazza De Ferrari, così come dalla facciata di Piazza Matteotti, è possibile visitare uno degli edifici storici più belli d’Italia e del Mondo, Palazzo Ducale: struttura polivalente, centro culturale cittadino ricco di idee, progetti, eventi e manifestazioni, è senz’altro fiore all’occhiello della città (ai visitatori, segnaliamo il sito www.palazzoducale.it). In Via Balbi, una delle vie più movimentate, animata in particolare da studenti universitari (vi è infatti la sede centrale dell’Università degli Studi di Genova), si trova Palazzo Reale, già residenza dei Savoia, in cui è possibile apprezzare numerosi arredi del XVIII secolo, assieme alle opere di Van Dick, Guercino e altri, senza parlare delle magnifiche statue di età barocca che ornano la galleria degli specchi del palazzo realizzate da Filippo Parodi, il più importante scultore genovese del Seicento. Via Garibaldi ospita invece uno dei più sontuosi palazzi cittadini, il Palazzo Doria Tursi, attuale sede del Comune di Genova. Ricordiamo poi il Palazzo dei Doria che si affaccia, severo e rigoroso, sulla bella piazza San Matteo e che fu il cuore politico ed economico degli splendori della Genova medioevale. In via Lomellini sono situati il Museo del Risorgimento e l’Istituto Mazziniano con diverse collezioni bibliografiche, archivistiche e iconografiche sul Risorgimento. Nella piazza Pellicceria, pavimentata a grossi ciottoli, è possibile visitare la magnifica Galleria nazionale di Palazzo Spinola, con facciata settecentesca; si tratta di uno splendido esempio di dimora patrizia conservata come la volle la marchesa Maddalena Doria, andata in sposa a Nicolò Spinola nel 1732. Tra le numerose Chiese che adornano la città di Genova, spiccano la maestosa Cattedrale di San Lorenzo, da cui prende il nome la via in cui è ubicata e dove, nel portale maggiore, si può notare lo stile tipico del grande edificio romano-gotico. Sovrastante Via XX Settembre, considerata la via centrale di Genova per la sua lunghezza, ampiezza e propensione commerciale e per la sua struttura a portici, si trova la splendida Chiesa romanica di Santo Stefano, costruita quasi presumibilmente alla fine del XII secolo. Ricordiamo infine le Chiese di San Luca, San Pietro in Banchi e San Giorgio, dalle quali prendono i nomi le tre piazze che le ospitano. Vi è infine la porta di Sant’Andrea, ma che fu detta Soprana perché era la più alta delle cinque porte che bucavano le mura medioevali; le due torre sovrastanti hanno un’influenza orientale, e quasi si fondono con le case circostanti; all’interno dell’arco, un’epigrafe celebra la capacità di difesa dei genovesi e ammonisce lo straniero che avesse intenzioni aggressive. “Gli Amici di Porta Soprana” offrono la possibilità di visitarla nei pomeriggi di Sabato e Domenica, assicurando un’irrinunciabile panoramica sulla città da trenta metri di altezza, senza contare che proprio qui la stessa Associazione tiene aperta e visitabile l’abitazione che fu di Cristoforo Colombo. Infine, possiamo ricordare la mitica Lanterna. Già nel XII secolo chi arrivava a Genova via mare doveva pagare una somma per mantenere accesi i fuochi sul capo del mare. Oggi, visto che i moderni sistemi di navigazione satellitare l’hanno resa non più indispensabile a chi va per mare, la Lanterna, con i suoi 117 metri di altezza e una gettata di luce che raggiunge le 33 miglia di distanza, rappresenta soprattutto un simbolo per la città e un’attrattiva turistica.
IL CENTRO STORICO
Suggestivo, particolare, pieno di fascino è il Centro Storico della città, con il suo dedalo di viuzze, piccole piazze e stradine, noti semplicemente come “vicoli”, animati quotidianamente da persone diverse, in un via vai che sembra non avere né capo né coda, in uno scenario pittoresco caratterizzato dal perenne contrasto tra bellezza e miseria, tra un pieno recupero architettonico e sociale e i rischi sempre più frequenti di degrado. Dicono che sia il più grande d’Europa, centro di accoglienza per immigrati, si dice che ci sia più arte qui che in tutta la Liguria, c’è chi vorrebbe viverci e chi non ci metterebbe mai piede, ci sono le rustiche tavernette in cui pranzano gli uomini d’affari in abito elegante e valigetta; ci sono negozi di alta sartoria, bancarelle di libri e dischi usati in cui si possono trovare eccezionali rarità; ci sono affreschi del ‘500 sui soffitti delle case. E’ un gran calderone linguistico e culturale, dove i nigeriani salutano i peruviani in italiano e marocchini imprecano in genovese; c’è l’ardesia dei portali scolpiti e il bianco marmo delle statue, e splende il barocco sfacciato dei palazzi nobiliari e delle chiese... Insomma, ci si può davvero perdere se si è distratti; è il Centro Storico di Genova, in cui si collocano una serie infinita di bar, ristoranti, locali di ogni genere e parte delle strutture ricettive della città. Nel weekend moltissimi ragazzi si ritrovano nelle vie del Centro Storico, ed in particolare nella mitica Piazza delle Erbe e nelle zone limitrofe.
L'AREA DEL PORTO ANTICO
La trasformazione del porto antico, da angolo morto dello scalo marittimo a centro culturale e di divertimento della città, è avvenuta nel 1992, in concomitanza con il cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America, secondo il progetto del grande architetto italiano Renzo Piano. I risultati sono stati all’altezza delle aspettative. Nel 1992 è nato l’Acquario, al terzo posto nella graduatoria dei musei più visitati in Italia, attrazione turistica irripetibile con vasche che riproducono tutti gli ambienti marini e d’acqua dolce esistenti al mondo, ospitando oltre 500 specie fra pesci, mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e invertebrati. C’è anche il Bigo, che riprende nella forma e nel nome le antiche gru da carico manuali, sollevando un ascensore panoramico che sale a quasi 50 metri di quota offrendo un’insolita vista sulla città. Assieme a numerosi bar, ristoranti, al centro congressi, al cinema multisala e a spazi commerciali, nel porto antico hanno sede il Padiglione del Mare e della Navigazione, la Biblioteca internazionale della gioventù “E. De Amicis e le attività ludiche e didattiche della Città dei bambini.
CULTURA, CURIOSITA', TRADIZIONI
Genova è anche la città dei teatri. Nella rinnovata Piazza De Ferrari, si trova il più importante teatro dell’opera genovese, il “Carlo Felice”, la cui ricostruzione dopo la guerra fu una storia lunga, quasi infinita, che giunge fino al 1990. Oggi, modernissimo e tecnologicamente all’avanguardia, stupisce per l’insolito stile dei prospetti della platea, che simulano le facciate dei palazzi genovesi. Il grande e moderno teatro costruito negli anni ’80 del Novecento è la principale delle due sale del Teatro dello Stabile di Genova, il Teatro della Corte, ed è indubbiamente uno dei più importanti d’Italia. Alcuni grandi attori italiani hanno lavorato a lungo nello Stabile di Genova, tra cui la nota attrice Mariangela Melato, da sempre affezionata a Genova e al pubblico genovese; la stessa scuola di recitazione dello Stabile è tra le migliori in Italia. Il Teatro Modena è l’unico teatro classico ottocentesco rimasto a Genova: neoclassico del 1833, dopo anni trascorsi tra film di seconda visione e totale abbandono, è stato riaperto nel 1997; ospita stagioni di prosa, danza, cabaret e teatro per l’infanzia, ed è attualmente gestito dalla Compagnia dell’Archivolto. Citiamo infine gli importanti cartelloni del Teatro della Tosse, del Teatro Duse e del Politeama Genovese, per un’offerta culturale senza eguali. La Fiera di Genova rappresenta un altro fattore di notevole attrazione: il quartiere fieristico di Genova risale agli anni Sessanta del Novecento ed è stato ottenuto grazie ad un massiccio riempimento del tratto di mare a ponente della foce del Bisagno. Nel rotondo palazzo dello sport e negli altri padiglioni si tengono manifestazioni commerciali, artistiche e sportive. Il Palasport è sede abituale di concerti di musica leggera e rock, oltre che di eventi sportivi quali lo SportShow Italia. Tra le mostre ospitate in Fiera, ricordiamo Tuttoantico dedicata all’antiquariato, l’Autostory con esposizione di auto e moto d’epoca, la Fiera Primavera per quanto riguarda regali, viaggi e artigianato, ed il celeberrimo Salone Nautico Internazionale. L’altro grande evento fieristico di grande prestigio è l’Euroflora, che si tiene ogni cinque anni, (ultima edizione nel 2001), e che trasforma il cemento del palasport in una magnifica giungla colorata di fiori e alberi dal sapore esotico e tropicale. Genova è città di poeti… quei poeti particolari chiamati cantautori, i veri artisti della parola e della musica. Loro stessi non amano parlare di una “Scuola genovese”, chiusi e amichevolmente asociali come un buon genovese che si rispetti, eppure hanno un qualcosa in comune, quel desiderio di esprimere i sentimenti e gli stati d’animo dell’uomo universale, tesi a coglierne gli elementi più sofferti e miserevoli, ma rivelando sempre una speranza, una sorta di attesa per un qualcosa di migliore e più giusto: in questo scenario va collocata la poesia del grandissimo Fabrizio De Andrè (a cui tra l’altro è stata intitolata un’aula studio universitaria), come di altri cantautori genovesi che hanno fatto la storia della musica italiana, dal compianto Luigi Tenco, a Gino Paoli e Bruno Lauzi. Genoa e Sampdoria… alla fin fine, il calcio in sé quasi non c’entra, ma ciò che è certo è che genoani e sampdoriani potrebbero essere presi come ottimo esempio di “convivenza fra i popoli”. Non si tratta di rivalità sportiva, ma quasi di appartenenza etnico-religiosa, che si manifesta in ogni aspetto del vivere quotidiano: quartieri rossoblu e blucerchiati, feste in piazza per le sconfitte degli altri più che per le proprie vittorie, feroci discussioni fra amici, parenti e amanti, per un Derby che vale tanto quanto la Coppa dei Campioni. Essere genoani e sampdoriani è un fede, irrazionale e viscerale come tutte le fedi vissute intensamente e con una passione davvero totale, e che in molte circostanze ha regalato uno spettacolo folcloristico degno delle più grandi attrazioni turistiche. Veniamo alla Cucina genovese, nell’ambito della quale si passa dal pesce di primissima qualità a primi piatti come il minestrone, le fantastiche trenette o trofie col pesto alla genovese (salsa verde al basilico, aglio, pinoli, formaggio pecorino ed olio di frantoio) famose in tutto il mondo, fino ai pansotti in salsa di noci. Altri piatti da buongustai sono la trippa alla genovese, la torta Pasqualina alle bietole o ai carciofi, per proseguire con la cima (sacca di carne ripiena di uova, verdure e formaggio). Per dolce, naturalmente il panettone alla genovese, il pandolce, o le deliziose pasticcerie del centro storico. Il nostro panorama gastronomico non può essere concluso senza la buonissima focaccia alla genovese, sia semplice che farcita, e la tipica farinata composta di farina di ceci, sale, acqua e olio. Gli Aperitivi…è un’usanza radicata nell’animo e nello stomaco dei genovesi, ma non tanto nel senso di preparazione alla cena, quanto come occasione di incontro, di socializzazione e discussione; un possibile sostituto del pasto serale o di mezzogiorno, poiché ogni bar che si rispetti lo serve con un contorno di tramezzini, tartine e stuzzichini vari.
Altre informazioni sono disponibili sui siti: www.acquario.ge.it www.airport.genova.it www.apt.genova.it www.ascom.ge.it www.cimiterodistaglieno.it www.comune.genova.it www.doit.it/Tourism/genova/musei.html www.fiera.ge.it www.lig.camcom.it www.lig.camcom.it/cciaa_ge www.inliguria.liguriainrete.it www.liguriainrete.it www.liguriaplanet.com www.porto.genova.it www.provincia.genova.it www.regione.liguria.it www.turismo.liguriainrete.it www.unige.it