lunedì 30 giugno 2008
"Va', pensiero, sull'ali dorate;"
va', ti posa sui clivi, sui colli,
ove olezzano tepide e molli
l'aure dolci del suolo natal!"
Così comincia il più famoso coro del melodramma italiano, con un salto musicale di ottava su "ali", come a spiccare idealmente il volo verso una libertà agognata, un diritto umano ("chi è libero di pensiero è già libero nello spirito" diceva un noto rivoluzionario). Un coro semplice, ad una voce (…né poteva essere altrimenti) che tutti noi potremmo anche cantare insieme ai maestri. Il coro, vecchio e sempre nuovo, si leva da un Priamàr sempre più al centro della vita culturale della Provincia savonese.
Dopo il successo da tutto esaurito dell’esperimento "Sogno di una notte di mezz’estate" che vedeva le voci recitanti di Enrique Balbontin ed Andrea Ceccon, debutta quindi nella stagione del Teatro dell’Opera Giocosa il Nabucco di Giuseppe Verdi, per la prima volta a Savona. Sarà in scena alla Fortezza del Priamàr venerdì 11 e domenica 13 luglio, sempre alle ore 21:15.
Si tratta di nuovo allestimento frutto della coproduzione tra la Fondazione Arturo Toscanini di Parma e il Teatro dell’Opera Giocosa, due Enti che ormai da alcuni anni collaborano fattivamente. Nella parte di Nabucco, che debutta, il baritono Dimitri Platanias, la grande rivelazione dell’Aida appena conclusasi in cui impersonava il padre di Aida, Amonasro. Platanias, ancora poco noto al grande pubblico, ha suscitato grandissime approvazioni: una nuova scoperta dell’Opera Giocosa. Non da meno il resto del cast, con il soprano internazionale Alessandra Rezza (Abigaille), Enrico Giuseppe Iori (Zaccaria), Roberto De Biasio (debutta in Ismaele), Daniela Innamorati (debutta in Fenena, che ricoprirà anche alla Fenice di Venezia), Francesca Garbi (Anna, già scelta per questo ruolo da Riccardo Muti), Dario Magnabosco (Abdallo) e Mauro Corna (Gran Sacerdote): una compagnia formata da giovani e affermati cantanti.
La regia e le scene sono di Paolo Panizza, già assistente del grande Pier Luigi Pizzi, e che ha già realizzato un Nabucco scelto dalla Rai per un Dvd. I costumi sono di Artemio Cabassi, il disegno luci è di Fiammetta Baldiserri, assistente alla regia Federico Bertolani. L’Orchestra Sinfonica di Sanremo sarà diretta da un Maestro tedesco di gran nome: Will Humburg, noto in Italia per le sue esecuzioni in enti lirici italiani come l’Opera di Roma o il Massimo di Palermo. Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza sarà diretto da Corrado Casati.
Nabucco, terza opera del genio di Busseto e primo dei suoi tanti trionfi, completa dunque l’offerta operistica estiva savonese dell’Opera Giocosa. "Nabucodonosor", questo il titolo originale in seguito usato abbreviato anche dallo stesso autore, è spesso identificata come l’opera più "risorgimentale" fra quelle verdiane - con il famoso "Va’ pensiero" considerato oggi un inno non ufficiale della nuova nazione italiana - quasi che gli spettatori italiani dell'epoca, siamo nel 1842, potessero riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese. In realtà non si possono attribuire intenzioni politiche all’opera, certo però che unendo il compositore, Verdi, i soggetti di Nabucco e dell’altra opera verdiana questo anno rappresentata, Aida, e il luogo ospite, il Priamàr dove germogliò in Mazzini recluso il concetto risorgimentale, la suggestione degli eventi aumenta.
Nabucco nacque grazie all’impresario Bartolomeo Merelli che, dopo il successo dell’Oberto, conte di San Bonifacio, offrì a Verdi un contratto per tre opere tra cui un’opera buffa, Un giorno di regno, che non ebbe però successo alla prima. Nonostante ciò, Merelli confermò la sua fiducia in Verdi, offrendogli di musicare il libretto Nabucodonosor che era stato rifiutato dal compositore prussiano Otto Nicolai. La leggenda vuole che Verdi volesse abbandonare la composizione musicale e che rifiutò il libretto riportando al Merelli il manoscritto. L’impresario però glielo rinfilò in tasca spingendolo fuori dalla stanza. L’autore, dopo i primi (presunti) tentennamenti, pregò Merelli affinché l’opera venisse inserita nel cartellone della stagione di carnevale-quaresima 1842. Per l’impresario non era consigliabile figurare in un cartellone che contemplava nomi di compositori allora più illustri quali Donizetti, Pacini e Bellini, e proponeva che si rimandasse l’opera a primavera. Ma Verdi insistette caparbiamente, anche perché il cast di quella stagione comprendeva il soprano Giuseppina Strepponi e il baritono Giorgio Ronconi. Nabucco andò in scena, con grande successo, al Teatro alla Scala di Milano il 9 marzo 1842. Il libretto è di Temistocle Solera, già autore dell’Oberto e dell’Attila, tratto dal dramma francese Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu, nonché dalla stessa Bibbia, allorché si fa riferimento al regno di Giuda e all’invasione da parte del re babilonese Nabucodonosor nel 587-586 a.C., quando fu saccheggiato il tempio di Gerusalemme, cui seguì la deportazione dei vinti in Babilonia, dove circa mezzo secolo dopo furono liberati; nel racconto biblico non figurano però né il personaggio di Ismaele - nipote di Sedecia re di Gerusalemme - né Abigaille. Frutto quindi della fantasia di Solera è anche l’amore non corrisposto di Abigaille per Ismaele
La fortuna di Nabucco è strettamente legata al successo del celebre coro "Va’ pensiero sull’ali dorate". In realtà il "Va’ pensiero" è solo il fulcro ideale di un forte dramma corale, dipanato attraverso tutta l’opera. Non è dunque un caso che già dalla sinfonia, consueta anticipazione e summa dell’essenza drammatica dell’intera partitura, il tema presentato come principale sia quello della fermezza degli Ebrei di fronte alla persecuzione, seguito dal tema della maledizione di Ismaele. Il dramma, scontro fra popoli, è reso con una musica dal colore estremamente denso, connotata da una forte presenza degli ottoni. Ma Verdi è capace di tratteggiare magistralmente anche i drammi più intimi, e fra i momenti più toccanti vi è il canto finale della schiava Abigaille morente, orchestrato con mano leggerissima; o la descrizione, attuata con pochi mezzi, della follia di Nabucco alla fine della seconda parte.
La biglietteria risponde allo 019/8485974, orario 10:00-12:00 e 16:00-19:00 dal lunedì al sabato.
Fonte: Ale Acquarone