venerdì 20 febbraio 2009
Abbiamo incontrato nel suo studio di Boissano Mauro Venturino, un interessante artista emergente, che tuttavia ha già alle spalle molti di anni di carriera. " Sono nato a Loano- dice Venturino- vivo a Boissano in Via Capae 26, e sono molto legato alla mia regione, sia ai paesaggi dell'entroterra, sia a quelli della costa ligure".
Ed in effetti i colori della nostra Riviera si ritrovano, in tutta la loro forza, nei suoi quadri: " Non ho nessuna formazione artistica- aggiunge Venturino- in quanto sono un autodidatta. Ho iniziato a dipingere alla fine degli anni Settanta e malgrado siano passati tanti anni la mia produzione a tutt'oggi non è molto vasta".
L'artista infatti fino a pochi mesi or sono prediligeva realizzare poche opere, molto curate, frutto di una lunga riflessione soprattutto sui volumi e sui colori, fino ad una recente svolta stilistica, che ne ha mutato radicalmente tecniche e poetica. "In passato - dice il giornalista ed esperto d'arte Adalberto Guzzinati- le sue opere erano debitrici al Cubismo ed al Surrealismo, ed esprimevano una sensibilità artistica molto particolare e personale, con certi richiami, oltre ai grandi del passato, ad Anna Scola, artista ingauna surrealista degli anni 60 e 70, o al romano Antonio Di Lena, attivo nel movimento metafisico laziale, tra gli anni 50 ed i 70".
Dal 2004, dopo un periodo di inattività, è tornato a produrre con grande entusiasmo ed è entrato a far parte del circolo artistico "Amici nell'arte" di Garlenda. Recentemente ha dato una svolta radicale al suo stile e nelle due ultime personali, allestite alla galleria Scola di Albenga, ed alla Galleria Ascoli a Ceriale, ha ottenuto un notevole successo di critica e di pubblico: " C'è stata senza dubbio una svolta- dice Venturino- stilistica e creativa, dopo la quale è cambiato tutto. Ora realizzo le opere che ho pensato in minor tempo e con tecniche del tutto nuove. E la risposta positiva del pubblico mi ha portato ad allontanarmi ancor più dal mio stile precedente per imboccare questa nuova strada più solare ed immediata".
Alcuni temi ricorrenti dell'ultima produzione sono l'ecologia e le interazioni dell'uomo con la natura " Venturino - dice Augusto Andreini, noto collezionista ed esperto d'arte- si è lasciato alle spalle una visione metafisica del reale per inoltrarsi verso un percorso che ai più superficiali osservatori potrebbe sembrare una sorta di new-age, ma che è invece una rinnovata visione poetica della realtà. Si tratta di una serie di quadri dai quali traspare quasi una rinnovata personalità; se prima a volte alcune opere dell'artista emanavano infatti un senso di cupo mistero ed angoscia, ora invece le caratteristiche principali di tutta la sua produzione sono trasparenza, luminosità, carica vitale, sguardo sereno verso il mondo, con un equilibrato ed appropriato uso del colore".
Fra le collettive più interessanti a cui in passato l'artsita ha preso parte vanno ricordate: " Manta Art" ( Albenga 1989), Arte Contemporanea (Cervo, 1992), ArtItaly (Pisa 1993), " Tsanda" (Vado, 1994), " Ginevra Arte e Musica" (Garlenda, 2004 e 2005), " Omaggio a Pinot Gallizio" (Quiliano, 2006). La sua più importante retrospettiva e personale è stata invece quella di Pisa (a Palazzo Gambacorti) nel 1993.
Fonte: Claudio Almanzi