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Taggia: Storia - Terra - Mare

Taggia: Storia - Terra - Mare

Nell'estremo Ponente Ligure, al centro della Riviera dei  Fiori, al confine con Comune di Sanremo, si affaccia sul mare le cittadina di Taggia, centro balneare frequentato da un turimo internazionale già a fine '800, si distigue per la mitezza del clima e per l'aria salubre.
La sua sabbiosa spiaggia si estende per 45.000 mq. lungo la insenatura che si prolunga per oltre un chilometro.
Il mare è talmente trasparente e pulito che per oltre dieci anni è stato insignito della bandiera blu d'Europa.
Nelle sue acque trovano un habitat ideale balenottere e delfini, protetti dalla recente istituzione del Santuario dei Cetacei, compreso fra la Costa Azzurra, la Corsica e le coste della Toscana.

Mappa dell' itinerario di Taggia


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I punti da visitare

 1  Convegno dei Domenicani
Grandioso complesso achittettonico ed artistico, fondato nel 1459 in seguito alla predicazione del beato Cristoforo da Milano e costituito a più riprese a partire dal 1460.
Conserva una eccezionale sequenza di polittici tardomedievali, con prevalenza di opere di Ludovico Brea, non mancano peraltro un Giovanni Canavesio ed altri dipinti diversi e più recenti, in parte raggrupati in una sala museo.
Notevole è anche la raccolta biblioteca. Il convegno assolve un ruolo devozionale e culturale di grande importanza.
Assieme ai tanti capolavori conservati nel convento, spicca la tavola con L'Adorazionedei Magi del Parmigiamino. L'opera è riferibile al periodo bolognese dell'artista (1528-29).
La qualità del dipinto è molto elevata, raffinata realizzazione ove si bilanciano il Manierismo romano, il gusto per le rovine classiche, l'umanità dei personaggi e la rapidità esecutiva fra impressione e preziosità.

 2  Bastione grosso o dei Berruti.

Il grande bastione protegge la porta dell'Orso e tutto il quartiere di espansione tardomedievale che fa capo a via Lecari.
Siccome il pericolo maggiore era quello che veniva dal mare è qui che si concentrano gli sforzi difensivi.
Si tratta dunque di uno dei primi settori messi a difesa, con opere del 1540.

Porta dell'Orso 3  Porta dell'Orso (foto a destra).
Porta monumentale, con terminazione a cimasa di tipo barocco, rappresenta il principale accesso alla città dal mare.
Ha retto, ben difesa, l'attacco barbaresco del 1564. Oggi come all'epoca della sua costruzione, reca i blasoni della città e della Repubblica di Genova.
La sua sistemazione iniziale è datata 1540.

Punto  4 
Bastione della Biscia.
Situato lungo via dei Bastioni, questo punto fortificato riproduce la struttura del bastione grosso, con il quale si trova il asse visivo e difensivo.
Si tratta di un ulteriore punto delle prime difese cittadine, a ridosso dell'accesso alla città dal mare e dalle campagne vicine al convento domenicano.
Nelle vicinanze di via Curlo a Piazza Farini si trova uno spazio urbano già occupato da minime strutture edilizie di origine tardomedievale, a partire dalla fine del Seicento viene interessato da un'espansione urbanistica di alta qualità, legata alle rinnovate necessità residenziali delle classi più agiate.

Porta del Ciazzo.
Di questo recente punto di accesso alla città si nota l'ingombro, ma la struttura non appare più conservata.
Attualmente sul posto si apre un largo passaggio che permette di scendere agevolemente al quartiere del Ciazo.

Punto  5 
Palazzo Curlo poi Spinola.
Si tratta dell'edificio più monumentale ai margini della zona di ampliamento fra Seicento e Settecento.La sua costruzione inizia nel 1707, impiedando capimastri locali. Il complesso fonde una nuova costruzione ed alcuni edifici minori ed è rimasto incompiuto, nonostante l'elemento unificante della meastosa facciata.Si nota l'influsso dell'architetto ticinese Pietro Antonio Corradi, anche in alcuni ariosi interni, conclusi da un loggia nell'ala di levante.

Palazzo Lercari.

Il palazzo + la prestigiosa residenza dei Lercari, famiglia di origine genovese radicata a Taggia.
Si innalza utilizzando anche strutture preesistenti, con due corpi unificati da un aereo passaggio soprastradale.
In costruzione nell'ultimo quarto del Seicento, viene decorato da stucchi esterni legati alla produzione locale del tardo XVII secolo, mentre all'interno trionfia l'ornamento tardobarocco.
Ospita la Biblioteca Civica e l'Archivio Liguri e Marittime.

Fontana del Braki' delle Confrarie.
Una fontana sulla piazza delle Confrarie era stata commissionata allo scultore  lombardo Donato De Lancia nel 1462.
Munita di abbeberatoio, la  fontana ha la forma del " barchile" con vasca poligonale e pila centrale. Il modello  diffuso nell'area delle Alpi Liguri e Marittime.

Chiesa di S. Giacomo e Filippo  Chiesa parrocchiale del Santi Giacomo e Filippo (foto a destra).
L'edificio sacro è frutto di una ricostruzione barocca della chiesa medievale preesistente.
L'impresa è stata attuata fra 1675 e 1689 (anno della consacrazione), per volontà del potente cardinale taggese Gerolamo Gastaldi, detentore di molti incarichi presso la curia romana.
Il progetto della chiesa è del romano Giuseppe Arcucci, ma attuato da maestranze locali.
All'interno si trovano alcune importanti opere d'arte, come quelle di Luca Cambiaso, nonchè la celebre Madonna Miracolosa, opera ottocentesca dello scultore taggese Salvatore Revelli, protagonista di un evento prodigioso: il movimento degli occhi della Vergine accompagnato dal mutamento del colorito del suo volto, verificatosi l'11 marzo 1855.
Si tratta del primo miracolo riconosciuto da Papa Pio IX subito dopo la proclamazione del Dogma dell'Immacolata Concezione di Maria, avvenuta l'8 dicembre 1854.

Punto 
Palazzo Anfossi-Imperiale.
Ampio edificio elevato lungo lo spazio di tre arcate di portici tardomedievali. Raggruppa diverse case a schiera di epoca medievale, disponendo di spaziosi appartamenti su ogni piano.

Palazzo Littardi-Fornara
Altro edificio legato allo sviluppo barocco della piazza della chiesa, con spazi interni decorati in modo pregevole ed in linea con quanto visibile negli altri palazzi signorili taggesi.
Notevole è il portale databile fra XVI e XVII secolo, con stipiti a bugnato.

Palazzo Lombardi.
Edificio di origine tardomedievale, è statp radicalmente risistemato a partire dalla fine del Seicento.
Dotato di una nuova cappella gentilizia nel 1712, ha visto lavori nel corso del XVIII secolo.
I Lombardi hanno dato a Taggia notevoli personaggi storici, particolarmente arrivi a Roma, fra Seicento e Settecento
Una delle via più importanti vicino al Palazzo Lombardi è Via Solerti detta "il Pantan" principale percorso monumentale della città, si apprezza per l'ininterrotta sequenza di palazzi dotati di portici.
Qui si concentra a secoli una gran parte della vita sociale e commerciale della città. Questo tracciato edilizio si sviluppa nel corso del Quattrocento, ospitando le residenze della famiglie più importanti della città.
E' un trionfo di volumi architettonici, portali scolpiti, element decorativi, spesso rinnovati dopo il terremoto del 1887.
Fra le varie residenze spiccano, a sinistra il palazzo Curlo, la residenza Anfossi, cui seguono i palazzi Vivaldi, anche con decorazione ad archetti pensili marcapiano.
Successivamente si incontra il palazzo Vivaldi Pasqua poi Comunale e quello Reghezza di fronte all'oratorio dei Bianchi.
Sul passeggio a destra si trovano il palazzo Curlo Ruffini, cui seguono i palazzi Asdente e Pastorelli.
Non lontano dall'oratorio si trova il monumentale palazzo Pasqua poi Curlo, con ricco portale ma ricostruito dopo il terremoto.

Case-torri delle Clavesana.
La famiglia signorile dei Clavesana deteneva i diritti su Taggia prima della vendita a Genova.
L'antichità delle due torri è in linea con il pieno XIII secolo, ma è difficile che si tratti effettivamente di residenze di quella famiglia nobile.
Presentano comunque molti settori murari visibili e ben conservati, che testimoniano la diffusione di una tipologia di residenza difensiva presente anche in via Santa Lucia, via Littardi ed in via Tages, al colmo della città.

 8 
Porta Pretoria.
Questa porta aumenta le possibilità di accesso alla città. L'aspetto difensivo è ancora integro, munito di tutti gli elementi militari della sistemazione cinquecentesca.

Punto 
Porta s
ottana.

Con la porta soprana è l'accesso più antico alla città: è stata rimaneggiata nel corso del XVI-XVII secolo e permetteva un rapido collegamento con la fontana di Santa Lucia.

Chiesa di Santa Lucia.
Viene considerato uno dei titoli più antichi fra le chiese cittadine. L'aspetto attuale è frutto di ricostruzioni cinquecentesche rinnovate da interventi barocchi.
Vi è stata conservata l'enigmatica acquasantiera originale. Oggi sede della Compagnia di Santa Maria Maddalena.

Fontana di Santa Lucia.
Sito di approvvigionamento d'acqua per l'abitato antico, la fontanaè collocata sotto un arco di pietra che denota la struttura tipica del XIII secolo.

Porta Soprana.
Antico accesso alla città assieme alla porta sottana, questo ingresso su distingue per il suo arco ribassato, dalle linee arcaiche e simile ad altri passaggi obbligati presenti nelle cerchie murarie delle città della Liguria occidentale.

Castello  10  Il castello (foto a destra).
Grande struttura militare, legata alla difesa dell'originario insediamento taggese.
Comprende strutture databili a ridosso della demolizione operata dal Genovase nel 1203. Tali elementi sono stati inglobati nell'ampia fortificazione definitiva dopo il 1564, con lo scopo di essere ultima difesa e sicuro rifugio per donne e bambini in caso di attacco dei pirati barbareschi.
La Via San Dalmazzo è un lungo percorso di origine medievale, dove sorge il castello, era limite inferiore del primo insediamento cittadino.
Il tracciato permetteva il collegamento con l'entroterra. A partire dal XIII secolo si delineano le prima presenza edilizie di qualità, con un definitivo sviluppo nel corso del XV secolo.
Notevolissima è la sequenza di portali e sopraporta scolpiti con elementi decorativi e religiosi.

Punto  11 
Porta di via Littardi.
Visibile in forme duecentesche, è fra i più antichi accessi alla città. Si trova inserita in un sistema complesso di passaggi coperti, non lontano da una casa-torre difensiva.

Porta Barbarasa.
Punto difensivo di origine tardomedievale, sito lungo il vallone di Barbarasa, è stato rimodellato nel corso della lunga fase di sistemazione delle mura a metà del XVI secolo.

Palazzo Pretorio.
Notevole edificio medievale, di impianto duecentesco identificato con primitiva sede del Comune. Vi sono stati eseguiti lavori di miglioramento edilizio, ancora nel corso del XVIII secolo.

 12  Fontana dell'acquedotto del 1555.
Splendido esempio di fontana quattrocentesca, punto di arrivo di acquedotto tardomedievale che dava acqua alla parte sottominale dell'abitato.
La struttura è stata eretta nel 1555, essendo podestà Melchiorre da Monleone. Appartiene forse alla stessa fase di lavori anche la vasca della fontana sita nel quatiere di Piazza Grande, all'angolo tra via Littardi e la salita di via Nicolò Calvi.

 13 
Chiesa e Convento di Santa Teresa.
La struttura era occupata dalle monache carmelitane, presenti a Taggia da XVII secolo. Nel primo Settecento si compiono lavori al convento e si costituisce la nuova chiesa.
Nel tardo Ottocento gli ambienti sono stati utilizzati per usi civici . Ora si recuperano con finalità culturali.
A monte del complesso si apre il passaggio della porta della piazzetta.

 14 
Palazzo De Fornari.
Sito in via San Dalmazzo 24. La famiglia De Fornari vi risiede dal tardo Medioevo. Si tratta di un edificio che raggruppa in un palazzo di tipo cinquecentesco alcune case a schiera di tipo medievale. Era la residenza di Mons. Carlo Maria De Fornari, protettore del convegno di Santa Teresa.

 15 
Chiesa e Convegno dei Padri Cappuccini.
I Cappuccini si insediano a Taggia in seguito ad un pio lascito. Chiesa e convegno vengono iniziati nel 1610 e nel 1615 si potevano dire terminati.
Le semplici strutture conservano un arredo ligneo di grande pregio, nella tradizione cappuccina.
Vi si ammirano dipinti di notevole livello, come la Pentecoste di Domenica Fetti ed un prezioso tarbernacolo di Fra Tiburzio da Catagnano, cappuccino corso.

Punto  16 
Porta del Colletto.

Questo passaggio definito durante la seconda fase di lavori per le mura chiude la città sul percorso diretto verso l'interno della valle, incontrando subito dopo il borgo del Colletto esterno alle mura.

Chiesa di San Benedetto al Colletto.
Già prima sede della confraternita dei Bianchi, l'attuale struttura è frutto del voto fatto dalla Comunità di Taggia dopo la salvezza durante la guerra del 1625.
L'oratorio è stato ricostruito a partire dal 1645. Il grande altare è del 1733, ad opera di Giacomo Filippo Marvaldi.

Chiesa di Nostra Signora del Canneto.
Complessp edificio sacrom sviluppato su due balze. Collocata lungo la strada per Badalucco, è frutto di varie fasi costruttive, a partire dall'alto Medioevo, con successivo intervento principale del XII secolo.
Già confermato il riferimento all'abbazia benedettina di San Dalmazzo di Pedona, il titolo è passato sotto il controllo domenicano.
La chiesa è stata decorata da un ciclo murale dipinto nel 1547 ad opera di Giovanni e Luca Cambiaso con Francesco Brea.

Ospedale di Sant'Orsola.
L'ospedale è legato all'accoglienza dei pellegrini condotta dalla vicina confraternita dei Rossi. La struttura è stata completata nel primo Seicento è rinnovata nel 1684. Si compone di spazi ampi, oggi utilizzati per le riunioni della confraternita.

 17  Villa Ruffini.
Villa suburbana dei Curlo già esistente nel Seicento e prima residenza dei frati Cappuccini.
Profondamente rinnovata nel corso dell'Ottocento, è nota per essere stata la villa di Eleonora Curlo, madre dei fratelli Ruffini, tra i quali si sono distinti Jacopo, martire del Risorgimento e Giovanni, patriota scrittore.

Punto  18 
Oratorio d
ella Ss.ma Trinità dei Rossi.

Monumentale oratorio, frutto di ricostruzione del tardo Seicento, ricco di elementi decorativi interni, con importanti presenze artistiche.
Spiccano molti dipinti di origine romana, copie di quadri famosi ed un altorilievo policromo opera di Salvatore Revelli con il Compianto sul Cristo Morto.

Chiesa e Convento delle Suore Domenicane.
Le Domenicane giungono a Taggia all'inizio del Settecento, come filiazione del convegno di Chieri. La primitiva sede provvisoria viene ampliata e definita completamente nella prima metà del XVIII secolo, con i progetti di Giacomo Filippo Marvaldi. La chiesa di Santa Caterina affacciata sulla piazza è un edificio di stile tardoneoclassico del 1845-1847, con interessanti decorazioni interne.

Bastione del ponte.
Il bastione difendeva la scomparsa porta di Castellaro ed è rimasto isolato dopo la demolizione delle mura lungo il torrente Argentina.
Si chiudeva qui la cerchia di mura disposta durante la seconda fase di costruzione delle difese cittadine, che inglobava una parte della città non ancora densamente abitata.

 19  Il ponte antico.
L'eccezionale ponte a 15 arcate ha seguito lo spostamento dell'alveo del torrente. Le strutture più antiche sono databili entro la prima metà del XIII secolo. Successivamente sono state aggiunte tutte le altre, con uno sforzo continuo della Comunità, particolarmente attivo fra XVII e XVIII secolo.

 20 
Villa Curlo.
Tipica villa nobiliare suburbana, di sviluppo settecentesco, con ampio parco e cappella aperta sulla strada pubblica.
Il giardino ha vissuto una sistemazione ottocentesca di notevole impegno.

 21  Bastione del Gombo.
Collocato a ridosso di un'area occupata da attività di trasformazione alimentale, come frantoi, è il punto di congiunzione tra la prima fase costruttiva delle mura e la seconda fase, che, dopo il 1547, ha riguardato la difesa delle aree settentrionali della città.
Il bastione è aggrappato ad un settore di cerchia muraria sopravvissuta.

Piazza Eroi Taggesi 22  Piazza Eroi Taggesi (foto a destra).
Snodo del traffico moderno, la piazza è stata definita dopo il terremoto del 1887. Vi si innalza l'obelisco dedicato ai patrioti taggesi, fra i quali Domenico Ferrari ed i fratelli Ruffini.


 23  Oratorio dei Ss. Sebastiano e Fabiano Bianchi.
I Bianchi sono una confraternita legata ad un movimento penitenziale della fine del Trecento.
Questa sede sul "Pantan" è stata inizialmente collocata nel XV secolo. L'oratorio è frutto di una importante ricostruzione iniziata attorno al 1644. Si conservano all'interno importanti opere d'arte, fra le quali il crocifisso quattrocentesco all'altare maggiore.

 24 
Ospedale dei Ss. Sebastiano e Fabiano Bianchi.
Si tratta di una delle più antiche istituzioni taggesi, fondata nel 1212 dal collegio dei canonici delle chiesa parrocchiale. La struttura è stata più volte rinnovata, con gli ultimi interventi molto importanti nel corso del XVIII secolo.

 25  San Martino.
Cappella databile al secolo XI, con titolo particolarmente antico, legato forse ai cisternesi del convento sopra la Riva di Taggia. All'interno si trovano dipinti murali quattrocenteschi, riferibili a diverse fasi decorative.

Informazioni per il turista

Come raggiungere Taggia 
Per arrivare in auto si può prendere l' autostrada A10 Genova-Savona-Ventimiglia Uscita Arma di Taggia, scendere direzione mare e poi percorrere via San Francesco direzione Taggia.
Arrivando in treno si scende alla stazione di Taggia, e si prende Via del Piano in direzione Taggia centro (mezz'ora a piedi).

Altre informazioni
Per maggiori informazioni è possibile contattare il Comune al numero 0184. 476222 oppure via mail all'indirizzo info@comune.taggia.im.it.

 

Questo itinerario è stato realizzato in Agosto 2010.




 

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