Una delle numerose valli Bormida che formano l'ossatura dell'Appennino savonese è quella di Millesimo, geograficamente e storicamente legata al Piemonte.
L'aria del Piemonte si sente nei dialetti, nella cucina, nelle tradizioni sportive; un'aria piemontese che si amalgama perfettamente con il profumo del mar Ligure che sale dal crinale di spartiacque, portato dal marin, il vento di mare salmastro e tiepido, che dà quel particolare profumo ai funghi di questa valle.
Mappa Val Bormida di Millesimo
Osiglia
Osiglia , città preromana di appena 500 abitanti, è nota per il bel lago artificiale lungo e profondo. Un lago per la cui costruzione, negli anni Trenta, una parte del paese venne sommersa; ma è forse il più bel lago della Liguria; dall'aspetto così elegantemente svizzero, non stonerebbe fra le montagne del cantone di Lucerna. Oggi il lago ospita manifestazioni di canottaggio e di canoa anche internazionali, gare di pesca e una regata in costume con mezzi autocostruiti.
Come tutti i centri della valle Bormida, anche Osiglia vanta folti boschi e castagni giganteschi. La fitta rete di sentieri attraversa una faggeta protetta e raggiunge il colle di Melogno, a oltre 1000 metri di quota. Sul crinale che separa la valle di Osiglia dalla Bormida di Pàllare girano nel vento le pale di una centrale elettrica eolica gestita dal comune di Osiglia insieme a quello di Bormida. Un bello spettacolo, e una fonte di energia pulita.
Millesimo
Da Osiglia, procedendo per 20 minuti verso nord, si raggiunge
Millesimo , centro di età romana sulla via Aemilia Scauri, con i suoi 3300 abitanti, fa parte dell'Associazione dei Borghi più belli d'Italia. Si può quindi fare un giro per le sue strade, a osservare i palazzi, castelli, ponti e chiese.
Appartengono alla Millesimo medievale i ruderi del castello, alti sul colle, e molti particolari delle abitazioni: possenti travi in legno, portici bassi, portali in pietra. Fu Enrico II Del Carretto a renderla capitale montana del suo marchestato, favorendone lo sviluppo; sono quattrocenteschi la parrocchiale dell'Annunziata e la torre di guardia sull'arcata del duecentesco ponte della Gaietta. Sulla bella piazza cinquecentesca si affaccia il turrito palazzo dei marchesi Del Carretto, che ospita il municipio e porta, in facciata, una delle più belle e complete meridiane del Nord Italia.
Menzione a parte per le due più suggestive chiese di Millesimo: la romanica pieve medievale di Santa Maria Extramuros e, sulla strada per Cengio, l'ex monastero cistercense di Santo Stefano del 1211, trasformato all'inizio del XX secolo in residenza privata, con una torre di Coppedè e alcuni interessanti affreschi.
Isolato nei boschi dell'alta valle, qualche chilometro a monte del centro abitato, spicca la cupola rotonda del settecentesco Santuario della Madonna del Deserto.
A villa Scarzella, costruita nel XX secolo nei pressi del castello, ci sono un Museo Mineralogico e il Museo Napoleonico.
Chiesa di Santa Maria Extramuros
Monastero cistercense di Santo Stefano
Santuario della Madonna del Deserto
Villa scarzella- Foto di R.Roncato
Cengio
Da Millesimo attraverso la SP339 si raggiunge in pochi minuti Cengio ; città che deve il suo nome ai cengi, cioè gli speroni rocciosi che spezzano il profilo delle sue colline verdissime. Il nucleo originario di questo comune di 4000 abitanti è l'antica frazione di Cengio Alto, un piccolo borgo di vetta dallo stile molto piemontese intorno ai resti del castello. Da esso si può raggiungere la borgata Chiesa, che rappresenta il nucleo originario del paese.
Il centro moderno invece nacque all'inizio del Novecento lungo il fiume, a ridosso del confine col Piemonte, in seguito allo sviluppo industriale della vallata.
Fra i campi e i boschi del rio Parasacco si snoda un percorso ginnico attrezzato che permette di fare sano esercizio fisico e apprendere segreti e meraviglie naturali di questa piccola ma selvaggia area naturalistica.
Per il periodio natalizio, da alcuni anni a Cengio si realizza un originale presepe luminoso, molto apprezzato dai visitatori.
Roccavignale
Nella provincia più verde d'Italia, uno dei comuni più verdi della Liguria:
A venti minuti da Cengio, si trova Roccavignale il cui territorio ha il 75% coperto di boschi e campagne.
I suoi 700 abitanti sono gli eredi dei vignaioli medioevali e dei liguri preistorici che eressero il dolmen di Ghiare.
Oggi vivono sparsi in quattro frazioni, tutte a pochi minuti d'auto dal mare.
Anche a Roccavignale è presente un castello-fortezza; sarebbe meglio parlare di ruderi in parte recuperati, che sono davvero imponenti, nel borgo di Vazèmola.
Apparteneva alla potente famiglia Del Carretto, risale al XII-XIII secolo, e sta a valle dell'abitato perchè il feudo di Roccavignale riscuoteva le gabelle per il transito sulla via del sale. Oggi è sede di suggestivi spettacoli all'aperto e si può osservare in tutta la sua imponenza transitando sull'autostrada in direzione di Torino.
Il dialetto del posto, soprattutto nel Borgo di Strada, ha caratteri del tutto originali, nati dai contatti che i merciai di Strada avevano sviluppato sui mercati piemontesi.
Varrebbe la pena farselo insegnare dai residenti più esperti.
A Natale si da vita per tre giorni a un grande presepe vivente con centinaia di personaggi.
Questa storica tradizione attira ogni anno migliaia di persone.
Plodio
La festa dell'agricoltore e' l'evento annuale che meglio descrive il carattere agricolo di Plodio , piccolo comune di 500 abitanti sullo spartiacque tra Bormida di Millesimo e Bormida di Pàllare. La sua storia è antica: alcune incisioni rupestri al Bric della Colla testimoniano la presenza dell'uomo fin dall'Età del Bronzo. Poi, fra marchesi Del Carretto e Savoia, la vita di Plodio continua non diversa da quella dei vicini di valle. Presso la Colla, dalla cappella di Sant'Anna e Santa Lucia si possono ammirare le vette lontane delle Alpi.
Facile trovare sentieri che attraversano i boschi di Plodio su cui camminare circondati dal fresco degli alberi e dal mormorio dei ruscelli. Nel folto della vegetazione, fra Plodio e la strada Càrcare-Biestro, sgorga la fontana di Sieizi, nota per le proprietà diuretiche delle sue acque; non è difficile trovare, nei boschi intorno alla sorgente, porcini, ovoli e qualche tartufo.
Cossèria
Da Plodio si raggiunge Cossèria in una decina di minuti; il paese ha un migliaio di abitanti e del suo castello medievale di cui rimangono le rovine, circondate da un bosco suggestivo e silenzioso, si gode un bel panorama verso le Alpi Marittime e le Langhe. I sentieri intorno al paese sono adatti alle escursioni in mountain bike e a cavallo.
Cossèria è nota soprattutto per la battaglia combattuta il 13 e 14 aprile 1796 tra il giovane generale Napoleone Bonaparte e l'esercito austro-sabaudo.
Napoleone, vincendo la battaglia di Cossèria iniziava la sua gloriosa e tragica avventura imperiale, destinata a terminare vent'anni dopo a Waterloo.
La battaglia ispirò animosi versi a Giosuè Carducci nell'opera La Bicocca di San Giacomo. Le vicende napoleoniche di due secoli fa sono ricordate a Cossèria con celebrazioni e rievocazioni in costume, mostre e convegni di studio.
Ai primi del Novecento le famiglie ricche e nobili della Liguria amavano farsi costruire eleganti e bizzarri edifici ("castelli") in stile Liberty o "eclettico", tanto che in città quanto in campagna.
Il castello Piantelli di Quassolo è uno fra i migliori esempi della regione. Il parco circostante è un interessante area naturalistica, ricco di grandi alberi d'alto fusto e fauna selvatica.
Ogni anno si organizza un importante e vivace concorso letterario riservato agli italiani che vivono all'estero. In tale occasione giungono opere letterarie da ogni angolo dei cinque continenti.
Non è quindi un caso che nei giardini davanti alla chiesa di San Rocco (foto a sinistra) si trovi il singolare monumento alla donna, una scultura in marmo di Carrara, opera dell'italo-argentina Noemi Sanguinetti.
Se si visita il paese nel periodo pasquale, è facile imbattersi in bambini che cantano un antico canto propiziatorio agrario. Si tratta di "Cantar le uova", un'antica tradizione diffusa un tempo nella valle Bormida e nelle colline piemontesi; nei giorni di Pasqua adulti e bambini si ritrovavano in giro per le strade del paese cantando in cambio di uova; oggi la tradizione si mantiene viva soprattutto a scopo benefico; il ricavato va infatti a progetti internazionali di aiuto e assistenza.
Informazioni per i turisti
Per maggior informazioni è possibile rivolgersi ai comuni di cui si riporta di seguito relativo contatto telefonico e indirizzo web.
Comune di Osiglia:
tel.019 542 085
www.inforiviera.it/blu/osiglia.cfm
Comune di Millesimo:
tel.019 564 007
www.inforiviera.it/blu/millesimo.cfm
Comune di Cengio:
tel.019 554 035
www.inforiviera.it/blu/cengio.cfm
Comune di Roccavignale:
tel.019 564 103
www.inforiviera.it/blu/roccavignale.cfm
Comune di Plodio:
tel.019 519 649
www.inforiviera.it/blu/plodio.cfm
Comune di Cossèria:
tel.019 519 608
www.inforiviera.it/blu/cosseria.cfm
Questo itinerario è stato relizzato a Luglio 2016.