mercoledì 29 maggio 2019
The Art of the Brick è una mostra itinerante unica nel suo genere. Tutte le opere esposte sono creazioni di Nathan Sawaya, l’artista che utilizza come “materia prima” solamente i comuni mattoncini LEGO®che tutti conosciamo. Migliaia di mattoncini LEGO® per ogni opera, a dire il vero. Più di un milione di mattoncini, complessivamente.
La mostra, che potrete visitare al Modulo 1 dei Magazzini del Cotone di Genova, nasce dal talento e dalle idee di Nathan Sawaya, ex avvocato newyorkese con il pallino dei mattoncini. Nathan ha abbandonato la sua carriera legale per realizzare il proprio sogno e dedicarsi a tempo pieno all’arte.
Informazioni
Dal 12 marzo al 9 giugno 2019
Dal lunedì al giovedì dalle ore 10:00 alle 18:00
Venerdì, Sabato e Domenica dalle ore 10:00 alle 20:00
Giorni festivi: dalle ore 10:00 alle 20:00
Ultimo ingresso consentito in mostra è un’ora prima dell’orario di chiusura.
Mostra
Nelle sale del Modulo 1 dei Magazzini del Cotone, la mostra The Art of The Brick si estende in diversi ambienti in cui si articolano le tematiche care all’artista.
Oggetti comuni.
Troverete oggetti comuni come vasi, colonne, mappamondi, mele o matite. Magari saranno matite alte 2 metri, ma comunque saranno proprio delle matite. Quelle gialle. O dei pastelli, magari.
Espressione umana
Poi troverete una sezione di matrice autobiografica in cui l’autore indaga sull’espressione umana come con l’iconica scultura Yellow in cui un individuo, completamente giallo, si apre il petto lasciando fuoriuscire una cascata di mattoncini.
Condizione umana
Molto toccante la serie di sculture dedicate alla condizione umana: riuscire a trasmettere concetti come amore, disperazione o perdita non è per nulla un gioco, altroché.
I maestri del passato.
L’artista – come è giusto che sia se parliamo di arte POP – si è anche confrontato con i grandi maestri del passato obbligando la memoria dei visitatori precedentemente riempita dalle opere di Rodin,Michelangelo, Degas o Munch, a combattere una nuova partita visiva giocata sul suo spigolosissimo campo.
Stanza dei ritratti.
E poi i ritratti. Una stanza dedicata ai ritratti. Ditemi voi se è facile interpretare una delle alte rappresentazioni dell’individuo utilizzando solo piccoli pezzetti di plastica! Si può? Si può.
Pensa in Grande, pensa T-Rex.
Ovviamente la mostra è adatta a un pubblico variegato, ma attira anche molti, moltissimi bambini che restano colpiti ed escono arricchiti e ispirati dal lavoro di Nathan Sawaya. Ed è proprio per deliziare i più piccoli che l’artista ha voluto realizzare qualcosa che li lasciasse davvero a bocca aperta. E se si vuole stupire un bambino cosa c’è di meglio se non lo scheletro di un dinosauro alto quasi sei metri e costruito con 80.020 mattoncini?