Palio di Sarzana

Nel centro storico dal 27 giugno al 4 luglio

Palio di Sarzana
mercoledì 17 giugno 2009

Al via, quest'anno, sette quartieri: Bradia, Crociata, Centro Storico, Grisei, Nave-Fortezza-San Michele, San Lazzaro e Sarzanello. Anche per questa edizione la serata di apertura del Palio è dedicata alla sfilata storica per le vie del centro storico cittadino seguita dalla consegna al Sindaco del Palio 2008 da parte del quartiere di Sarzanello (vincitore edizione 2008) e la disfida degli arcieri, con l'assegnazione del primo drappo, quello di colore giallo. In occasione del decimo anno del Palio dei Quartieri Città di Sarzana, durante la sfilata storica sfileranno oltre ai quartieri cittadini anche i gruppi storici di Aulla, Fivizzano, Pontremoli e del Granducato di Massa. Il Palio 2009 è stato realizzato da Richard Silvaggio, un panno di lino raffigurante la Vergine Maria, tutto dipinto a mano. Ogni anno il Palio viene disegnato da un artista sarzanese o comunque legato alla nostra terra.

 

Il programma

Sabato 27 giugno dalle ore 21.00
CERIMONIA DI APERTURA PALIO - Piazza Matteotti
SFILATA STORICA - Centro Storico
con la partecipazione dei Gruppi Storici di Aulla, Fivizzano, Massa, Pontremoli
DISFIDA DEGLI ARCIERI - Piazza Matteotti 

Domenica 28 giugno dalle ore 17.30
GIOSTRA DEL SARACINO - Fortezza di Sarzanello

Lunedì 29 e Giovedì 02 luglio dalle ore 21.00
I GIOCHI DEL POPOLO - Piazza Matteotti

  • Tiro alla fune
  • Corsa nei sacchi
  • lancio del ferro di cavallo
  • Disputa del Pagliericcio 

Martedì 30 giugno dalle ore 21.00
IL PALIO DEI PICCOLI - Piazza Matteotti

Sabato 04 luglio dalle ore 21.00
ARRIVO CORSA DEI SOLDATI - Piazza Matteotti
CERIMONIA DI CONSEGNA PALIO - Piazza Matteotti 
dalle ore 22.00
SCENE DI VITA MEDIEVALE - Piazza Calandrini
BANCHI GASTRONOMICI - Piazza Calandrini

Brevi cenni sulla storia del Palio di Sarzana del 1330

Il Palio sarzanese del 1330 riunisce insieme molte delle caratteristiche dei palii medievali. Nati come esercizi militari, una sorta di allenamento alla battaglia, erano indetti di solito in occasioni di speciali feste e rimasero in voga fino al 1400 per sopravvivere poi, svuotati del loro antico contenuto fino al sei-settecento. Dei tornei o giostre con premi in palio si ha notizia a partire dall'XI secolo quando squadre di cavalieri si incontravano per uno o più giorni all'interno di un recinto detto "lizza". Nel XIII secolo questi giochi assunsero l'aspetto di competizioni tra gli abitanti di diversi quartieri.
Questo aveva il doppio scopo di addestrare alla guerra gli uomini che andavano a comporre l'esercito comunale e rafforzare l'identità cittadina, che si esprime con lo scontro incruento fra i membri della comunità. A Sarzana il palio era in realtà doppio, perché c'era il palio dei poveri che si svolgeva con una corsa a piedi dal torrente Amola alla piazza della Calcandola (odierna piazza Matteotti) e quello dei ricchi che si svolgeva di pomeriggio con una corsa a cavallo. La corsa per il palio veniva svolta come spesso accadeva nel medioevo in occasione di una importante festività religiosa: a Sarzana per la Natività della Vergine Maria (8 settembre), ma i preparativi iniziavano quindici giorni prima, il giorno di San Bartolomeo, che a Sarzana era festivo.
Il calendario medievale era ricco di feste non perché si voleva il benessere del "lavoratore" ma solo perché gli abitanti del borgo durante queste giornate potevano dedicarsi ai lavori "obbligatori" utili alla comunità: ristrutturare mura, pavimentazione stradale, pulitura bordi strade etc. Quando si svolgeva il "palio" era festa e festa vera, completa, al punto che chiunque, anche se condannato per qualche motivo, poteva rientrare in città senza subire alcuna sanzione e questo per ben tre giorni prima e dopo la festa. Alla fine della corsa a piedi c'era la premiazione e un piccolo banchetto offerto dal comune che ne offriva uno più ricco ai cavalieri che, partendo dal Groppo della Stella oltre la Magra (allora territorio sarzanese), dovevano arrivare in piazza della Calcandola, non ancora lastricata ma centro del mercato cittadino con due bei pozzi a disposizione di coloro che volevano procurarsi l'acqua.
Il palio del 1330 era aperto a tutti perché la città era in continua espansione e la partecipazione solo di rappresentanti dei vari quartieri cittadini (la parola deriva dall'usanza di dividere in quattro la città e appunto quattro erano i quartieri di allora: San Francesco, Santa Maria, Sant'Andrea, San Domenico) non avrebbe permesso la partecipazione alla manifestazione del popolo che viveva nella periferia e di nobili che ricoprivano importanti cariche amministrative o politiche ma risiedevano magari nei castelli vicini. La particolarità del Palio sarzanese era quindi anche quella della sua apertura a tutti ad indicare che anche allora Sarzana voleva rinvigorire il ruolo di centro vitale, di capitale, della contea di Luni.



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