lunedì 18 gennaio 2010
Rossella Brescia e Josè Perez sono i principali interpreti di "Carmen", il balletto in due atti di Luciano Cannito che inaugura il 23 gennaio la stagione 2010 del Teatro Comunale di Pietra. Lo spettacolo inizia con lo sbarco di un gruppo di profughi, sfruttati dallo scafista-“Escamillo” e braccati dalle forze dell’ordine comandate dal severo carabiniere “Don Josè”, a Lampedusa.
L’amore tra Carmen e Don Josè, il tentativo di quest’ultimo di piegare lo spirito ribelle della sua amata ad una vita perbene, vede la passione trasformarsi in noia, solitudine, angoscia. Carmen, non sa e non può vivere in una gabbia di mediocrità. Fugge e torna dai suoi amici al campo profughi e si getta fra le braccia di Escamillo. "La potenza della musica di Bizet è riuscita a far diventare il nome “Carmen” un archetipo universale della cultura dell’Occidente. - dice Luciano Cannito - Dire Carmen è un po’ come dire passione estrema, voluttà, forza e istinto. Carmen è il sole dei Sud, la felice disperazione di possedere solo se stessi e la propria libertà. La mia Carmen è forse semplicemente questo. Immaginata nell’isola di Lampedusa, isola del Sud per la ricca e annoiata Europa, mitico Nord per centinaia di disperati e profughi in fuga chissà da dove e chissà per quanto tempo. Storie, del resto, sotto i nostri occhi dalla mattina alla sera. Carmen può essere oggi una sudanese, una kurda, un’afghana, una kosovara, un’albanese, una pakistana, e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. E’ una giovane donna che, come una leonessa, sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà. Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. E’ invece l’uomo-Don Josè ad essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. E poi c’è l’Escamillo dell’Opera di Bizet. Il grande torero. Il “macho”, diremmo noi oggi. Straordinario ritratto anche questo, di personaggio archetipo. L’uomo del successo, l’uomo della gloria effimera. Tutto sommato l’uomo della superficialità. La storia di Carmen termina con la morte di Carmen. Ma perché non ci chiediamo che fine farà Don Josè? Chi è il vero perdente? Chi muore o chi resta vivo, ucciso nell’anima, nella fede, nell’orgoglio, nella speranza?".