sabato 20 aprile 2013
La seconda domenica di maggio, nella scenografia naturale pittoresca ed esclusiva di Piazza Colombo, al porticciolo, si svolge infatti la Sagra del Pesce. La manifestazione, organizzata dall'Associazione Turistica Pro Loco con il patrocinio del Comune, è ormai nota in tutta Italia ed all'estero ed attira un notevolissimo numero di persone.
Nata come gesto spontaneo di alcuni camogliesi che decisero, nel 1952, di regalare ai residenti ed ai visitatori una frittura di pesce, questa simpatica tradizione si è trasformata in un importante momento di comunicazione e di proiezione dell'immagine a vocazione turistica della Città.
Simbolo della Sagra è la padella nella quale viene fritto il pesce da distribuire, grazie all'impegno dei molti volontari che offrono il loro apporto alla buona riuscita della manifestazione.
Manifestazione legata alla plurisecolare festività di San Fortunato, patrono dei pescatori: la sera della vigilia, dopo la celebrazione religiosa, con la processione dell'Arca di San Fortunato alla quale partecipa la Banda “Città di Camogli”, ha luogo sulla spiaggia l'incendio dei falò, vere e proprie sculture in legno costruite dai camogliesi dei quartieri Porto e Pinetto che ogni anno, con fantasia, inventano nuove forme.
Storia
Siamo a Camogli nei primi anni del 1700, il paese viveva solo sulla pesca , gli abitanti passavano i periodi che andavano da maggio a settembre in mare aperto per dedicarsi a questa attività. Spesso incontravano condizioni di mare brutto, e allora non gli rimaneva che rivolgere le loro preghiere all’unica Madonna di Camogli, la Madonna del Boschetto.
Nacque così l’esigenza di avere un santo dedicato proprio a loro, fu così che il parroco di allora chiese al Papa a Roma di cercare un santo: si trovò un legionario romano senza nome, i camoglini, nel 1710, partirono subito alla volta di Civitavecchia a bordo di una galea, ma il caso volle che nel viaggio di ritorno furono sorpresi da una forte burrasca , fu in quel momento che decisero di rivolgere una preghiera a questo santo che avevano a bordo. Le preghiere furono esaudite, la burrasca si placò e i camoglini fecero rientro sani a salvi in porto.
Da quel giorno decisero che la seconda domenica di maggio sarebbe stata dedicata al Santo che chiamarono Fortunato.
Da allora l’urna con le reliquie di S.Fortunato si trova nella Basilica S.Maria Assunta.