sabato 5 luglio 2008
Ultimo appuntamento dell’Associazione di Promozione Sociale "Spazio Aperto di Via dell’Arco" prima della pausa estiva: protagonista l’ex magistrato Gherardo Colombo che parlerà sul tema "Da bambino ad adulto: per crescere servono ancora le regole?"
Avrà luogo giovedì 17 luglio alle ore 21.00 in via dell’Arco 38 a Santa Margherita Ligure con ingresso libero, in collaborazione con "La libreria di Santa".
Dopo oltre 30 anni in magistratura e la conduzione di numerose inchieste giudiziarie che hanno lasciato il segno nella recente storia italiana, Gherardo Colombo ha fissato nel libro "Sulle regole" le sue riflessioni sulla cultura della giustizia e sul senso delle regole: "pensato per lettori giovani, ma non nuocerà agli adulti" dice l’autore.
"La giustizia non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato da incomunicabilità. La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole.
… giustizia è anche punto di riferimento ideale dei valori di base che guidano la convivenza civile, cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti."
Nato a Briosco (Milano) nel 1946, Gherardo Colombo è entrato in magistratura nel 1974 ed ha condotto le inchieste sulla Loggia P2, il delitto Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir, Lodo Mondadori e Sme. Dal 1989 è stato consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo in Italia e dal 1993 consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia. Pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Milano dal 1989, nel 2005 è stato nominato consigliere presso la Corte di cassazione.
A metà febbraio del 2007, a quindici anni dall'inizio di Tangentopoli, si è dimesso dalla magistratura dichiarando a caldo al Corriere della Sera "Voglio incontrare i giovani. Spiegare loro il senso della giustizia".
Colombo non parla di politica e dichiara a L’Espresso "Per sconfiggere la corruzione italiana, l’abitudine alla furbizia e al privilegio bisogna insistere sulla cultura. Solo da una buona cultura diffusa può nascere una buona politica."
La decisione di dimettersi è stata determinata dall'esigenza personale di dedicarsi ad andare in giro a spiegare alla gente il perché delle regole.
Ed è partito da lontano, dall'osservazione che vivere insieme è uno strumento che ci consente di stare bene. E non si può vivere insieme senza applicare regole: "non perché l'abbia detto qualcuno, ma perché è, direi quasi fisicamente impossibile".
"È necessario in primo luogo avere le idee chiare ed è necessaria la coerenza, che è forse la cosa più difficile."
Fonte: Giovanni Galvani