Info Pietrabruna
BREVE STORIA. Il primo documento noto in cui si trova menzione del borgo di Pietrabruna risale al 1103 e riguarda la chiesa di San Gregorio, intorno alla quale, con ogni probabilità, sorse l'originario nucleo abitativo; il paese, come molti altri della zona, fu dominio dei Clavesana, quindi, dal 1162, feudo di Anselmo da Quaranta e poi dei conti di Lengueglia che da lui discendevano. Alla fine del XII secolo il borgo entrò a far parte del territorio di Porto Maurizio, nel terziere di Dolcedo, e i portorini, per amministrare meglio il loro controllo, imposero la distruzione delle fortificazioni e la costruzione di un nuovo nucleo abitativo in posizione più elevata, nel luogo in cui fondarono la chiesa di San Matteo. Pietrabruna divenne comune autonomo nel 1613.
VISITA DEL BORGO DI PIETRABRUNA. Arroccato sulle pendici del monte Faudo, il paesino di Pietrabruna sembra sorvegliare dall'alto i rigogliosi uliveti che furono impiantati in questo angolo di Liguria dai Benedettini di Villaregia nel XV secolo. Da allora una delle più importanti voci dell'economia locale, accanto a quella della coltivazione dei fiori, è quella dell'olivicoltura tant'è vero che Pietrabruna, come altri centri della zona, fa parte della Comunità Montana dell'Ulivo. Il nome Pietrabruna deriva dalla pietra scura in cui sono costruiti i suoi edifici più antichi accanto ai quali sono sorti, in epoche diverse, quelli coperti da intonaci colorati. Mano a mano che ci si avvicina si riconoscono le case, massicce e possenti, come piccole fortezze e quando ci si inoltra tra stretti vicoli tortuosi, che si aprono in minuscole piazzette e scendono sotto i passaggi coperti, si respira appieno l'atmosfera del tardo medioevo che caratterizza questo borgo. Pietrabruna, insieme alle sue frazioni di Boscomare e Torre Paponi, costituisce infatti uno dei più interessanti e meglio conservati esempi di centro di crinale sviluppato intorno ad un asse viario principale. A piano della strada si trovavano numerosi frantoi che fino a qualche decennio fa erano ancora in funzione e che oggi sono tutti in disuso. Il primo nucleo del paese sorse intorno alla chiesa di San Gregorio, oggi isolata nella zona al di sotto dell'abitato, nel cimitero: di notevole interesse l'abside decorata da una teoria di irregolari archetti pensili, che risale al XII secolo e, l'affresco quattrocentesco della lunetta del portale con la Vergine con il Bambino, San Gregorio e un orante. Seguendo la stretta via principale, che attraversa tutto il borgo, si giunge alla piazza su cui prospetta la parrocchiale di San Matteo, costruita nel 1844 su progetto di Giuseppe Lorenzetti laddove esisteva un antico edificio di culto di cui rimangono, sul lato destro della chiesa, l'architrave sorretto da colonne e alcuni altri frammenti di marmo. All'interno si conserva una tela seicentesca di ambito genovese raffigurante la Madonna con il Rosario. Presso la parrocchiale, su una raccolta piazzetta, è il seicentesco oratorio dell'Annunziata, nel quale si conserva una tavola datata 1545 e firmata da Agostino Casanova.
LE FRAZIONI DI PIETRABRUNA. L'abitato di Torre Paponi fu fondato nel XV secolo dalla famiglia Paponi fuggita, per ragioni ancora ignote, da Pietrabruna di cui è frazione. Quest'insediamento, dallo spiccato carattere agricolo, conobbe la sua fase di maggiore sviluppo nel corso del XVII secolo ed è a quel periodo che risalgono molte delle sue basse e massicce abitazioni, la parrocchiale intitolata ai Santi Cosma e Damiano, costruita su progetto di Giacomo Filippo Marvaldi e, l'oratorio barocco dell'Annunciazione. Gli ampi e fertili pianori, un tempo detti Campi, sono stati coltivati, fino a qualche decennio fa, soprattutto a lavanda e anemoni: la coltura dei fiori, insieme a quella degli ulivi, è infatti stata largamente praticata in tutta questa parte della valle del San Lorenzo e ancora oggi giungendo a Torre Paponi si incontra una profumeria artigianale di lavanda. E' più antica la borgata di Boscomare, un nucleo di case costruito sulla sommità dell'altura, stretto intorno ad un quattrocentesco bastione di avvistamento che poteva dare rifugio agli abitanti in caso di necessità. Durante l'alto Medioevo fu possesso della Mensa Vescovile di Genova, il che spiegherebbe l'intitolazione a San Siro della chiesetta intorno cui sorse il nucleo originario e adesso isolata nel cimitero, ma entrò poi a far parte del territorio di Porto Maurizio e seguì le vicende storiche di Pietrabruna. Ha forme barocche la parrocchiale di San Bernardo, edificata nel 1770 su progetto di Marvaldi e ornata all'interno da affreschi di Leonardo Massabò, ma i frammenti di decorazioni architettoniche e i capitelli integrati nei gradini testimoniano come già in epoca rinascimentale qui sorgesse la chiesa. Chiusa tra le case si apre una piazzetta su cui si affaccia anche l'oratorio ormai dismesso e, dietro di esso, la torre di avvistamento a pianta circolare abibita ad osservatorio e struttura museale.
PRODOTTI TIPICI E MANIFESTAZIONI. Si chiama Stroscia, dal verbo dialettiale strosciare, rompere, la torta tipica di Pietrabruna, fatta di pochi semplici ingredienti (farina, zucchero, lievito, Marsala, olio di oliva) impastati e cotti fino ad ottenere una sorta di pastafrolla aromatizzata che si rompe con le mani in mille pezzi e ha un gusto unico, che racchiude il racconto della vita dura della gente di questi luoghi. Nei mesi di luglio e agosto i campi intorno a Torre Paponi e a Pietrabruna si tingevano dell'inconfondibile colore delle spighe di lavanda e l'aria si caricava del loro intenso profumo. A settembre i contadini portavano i loro fasci di fiori ai distillatori che ne estraevano l'olio essenziale, prezioso ingrediente dell'industria profumiera. Non tutti sanno che già gli antichi Romani attribuivano all'olio di lavanda poteri terapeutici: pare che sia una valida arma per combattere l'insonnia, che aiuti ad abbassare le pulsazioni cardiache e che sia un efficace rimedio nei casi di asma e di malattie delle vie respiratorie. Senza contare che da secoli le donne la usano per profumare i cassetti della biancheria. A fine aprile a Pietrabruna si festeggia la Santissima Annunziata: alla processione partecipano anche membri della confraternita che indossano la cappa bianca stretta dal cordone blu. L'estate è scandita da concerti di musica classica, bandistica e lirica. La terza domenica di luglio, presso la chiesa di San Salvatore, si celebra la festa dedicata al santo titolare: alle funzioni sacre seguono la degustazione della capra con i fagioli, musica e danze.