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Stemma di Terzorio

Terzorio

In provincia di Imperia


 

Info Terzorio

BREVE STORIA. Le prime case di Terzorio furono costruite lungo la strada sublitoranea che collegava i centri dell'immediato entroterra imperiese: fin dal periodo Tardo Antico, infatti, si assistette al progressivo abbandono della via Julia Augusta, che correva troppo vicina alla costa e che per questo non era abbastanza sicura, in favore di itinerari che si snodavano attraverso le campagne. La vocazione viaria del borgo di Terzorio rimane chiaramente leggibile nel suo impianto urbanistico, allungato sul crinale, in posizione di controllo sulla vicina valletta del rio Santa Caterina. Secondo alcuni storici il nome del paese deriva dal fatto che con il territorio circostante esso costituiva il "tersolum", cioè una terza parte, dei possedimenti divisi, nel 1049, in seguito alla donazione di Adelaide di Susa, tra i monaci benedettini di Villaregia e i marchesi di Clavesana. Nel 1228 il borgo fu venduto al conte Bonifacio di Lengueglia; poco tempo dopo risulta amministrato da statuti propri e nel 1353 entrò a far parte del dominio della Repubblica di Genova di cui seguì le vicende storiche fino all'epoca napoleonica e poi all'annessione al regno sabaudo. Il clima mite della zona e la sua posizione favevole alle coltivazioni hanno fatto sì che, in tempi più vicini a noi, Terzorio abbia conosciuto un notevole sviluppo economico, soprattutto in direzione della floricoltura e della coltivazione in serra, cui è conseguito un ampliamento urbanistico che, fortunatamente, non ha compromesso la conservazione del nucleo originario del borgo.

VISITA DEL BORGO DI TERZORIO. Sorto in tempi difficili, quando era venuta meno la sicurezza che aveva contrassegnato l'epoca dell'impero romano, il paesino di Terzorio racconta con la sua stessa struttura urbana come i suoi abitanti dovettero fronteggiare attacchi e scorrerie dei pirati: tra le case, addossate le une alle altre, serpeggiano stradine strette, senza via di fuga, a tratti coperte e rese buie dalle arcate dei paesaggi sopraelevati. Due case torri restano lì, a ricordare terribili momenti delle incursioni barbariche, quando i pirati scendevano a terra pronti a rubare tutto ciò che trovavano sul loro cammino e, magari, anche a rapire gli abitanti per chiedere poi riscatti esagerati. Sulla piazza del paese si eleva la facciata della parrocchiale intitolata alla Natività di San Giovanni Battista: è questa la chiesa edificata a partire dal XVIII secolo non lontano dalla più antica parrocchiale documentata già nel 1444 e destinata a diventare, dal 1745, l'oratorio della Maddalena. L'alto campanile vanta eleganti forme barocche, mentre l'interno è ad unica navata movimentata da tre cappelle per lato e dal profondo presbiterio. Nelle cappelle, oltre ad altre opere oggetto di devozione, sono custoditi un Crocifisso ligneo e un dipinto raffigurante le Anime Purganti. Accanto alla chiesa è il barocco oratorio di Santa Maria Maddalena, che condivide l'intitolazione con quello di Pompeiana e con molte cappelle della zona: vuole, infatti, la devozione popolare che proprio su questi arenili Santa Maria Maddalena sia approdata, sospinta dalle acque, durante il suo viaggio dalla Terra Santa alla Provenza e, che vi si sia fermata per pregare e meditare. La confraternita, che i documenti attestano attiva già nel XVI secolo, doveva originariamente essere collocata in qualche altro edificio del paese e solo con la costruzione della nuova parrocchiale, nel XVIII secolo, ottenne l'uso di quella quattrocentesca ormai abbandonata. Nel Settecento, dunque, l'antica parrocchiale fu oggetto di un'importante campagna di lavori che diede vita all'attuale edificio: l'affresco con San Giovanni Battista che occupa la parte superiore della facciata resta a ricordare la prima dedicazione di questo luogo sacro. Sopra la porta, invece, è raffigurata Maria Maddalena penitente, a cui l'oratorio è ancora oggi dedicato. Sulla piazzetta di forma allungata si trova anche la sottile facciata di un palazzo ottocentesco sede del Municipio. Poco sopra il paese è situata la fortificazione detta Turchesca, costruita nel XVI secolo e parte di un sistema d'avvistamento articolato in diverse torri, in collegamento visivo l'una con le altre, sorte presso i vari centri abitati della zona per difenderli dagli attacchi dei pirati. Il bastione di Terzorio, per esempio, dialoga visivamente con quello di Pompeiana in modo che con un sistema di segnali era possibile comunicare per tempo l'avvistato pericolo. Il bastione si presenta a pianta quadrata, in pietra, con un arco che sormonta l'ingresso e una fila minacciosa di feritoie.

ITINERARI NEI DINTORNI E MANIFESTAZIONI. Dalla piazzetta della chiesa si diparte una stradina che sale fra gli ulivi fino al gerbido e che, in una mezz'ora, conduce ad un'edicola ricavata in un massiccio pilone in muratura costruito tra XV e XVI secolo. Nella nicchia è conservata una tavoletta lignea con la Madonna della Misericordia. Poco fuori dal paese
sono le miniere, articolate in due gallerie, aperte nel 1850. Perfetto per chi ama pedalare e non si spaventa delle salite il percorso, lungo la carrozzabile, che da Terzorio conduce a Pompeiana e quindi a Cipressa seguendo un itinerario di interesse naturalistico attraverso uliveti e aree boschive. Quando si  raggiungono questi piccoli borghi isolati vale la pena di scendere dalla bicicletta per fare due passi nei loro vicoli antichi e ricchi di fascino. Il 28-29 agosto Terzorio celebra la festa di San Giovanni Decollato: alla processione religiosa, che sfila per le vie del paese con la statua del santo patrono, si accompagnano, per la gioia di abitanti e turisti, musica e stand gastronomici.

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