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Festival di Sanremo

Terza serata 2012: ripescati Carone-Dalla e D'Alessio-Bertè

Ariston Sanremo
venerdì 17 febbraio 2012

La terza serata del Festival di Sanremo 2012 è stata caratterizzata dai duetti internazionali, che finalmente hanno riportato l’attenzione sulla musica. Le performance non sono state tutte riuscitissime, ma lo spettacolo non è certo mancato e si può senz’altro dire che finora è stata la serata migliore di questa edizione. Nonostante le esibizioni fuori gara, il concorso è andato avanti. Eravamo rimasti all’eliminazione dei Big Carone-Dalla, Bertè-D’Alessio, Irene Fornaciari e i Marlene Kuntz.

Ieri è stata la serata del ripescaggio. Tutti e quattro sono stati sottoposti al vaglio insindacabile dei telespettatori, che hanno scelto i due da salvare. Il verdetto finale è che Lorendana Bertè-Gigi D’Alessio e Pierdavide Carone-Lucio Dalla rientrano in gioco, mentre la Fornaciari e i Marlene Kuntz restano fuori. Se non altro entrambi hanno avuto la possibilità di esibirsi con dei mostri sacri del rock d’oltreoceano e possono ritenersi soddisfatti.

Ospite della serata Federica Pellegrini, che si concede in un’intervista sincera e divertente, racconta le difficoltà e le gioie del suo essere atleta e spera di battere se stessa alle prossime Olimpiadi di Londra di questa estate. E considerando che ha battuto fino ad ora ben 11 record mondiali. Ivana Mrazova interviene poco, ma colpisce la coreografia che esegue assieme ai ballerini di Miseria. Un momento della trasmissione viene dedicato anche a Whitney Houston, scomparsa improvvisamente la scorsa domenica.

Veniamo alla musica ed ai duetti, uno più emozionante dell’altro. La formula si ripete da uno all’altro: prima il brano “tradizionale” italiano, poi una seconda performance su un pezzo dell’ospite straniero. Rompe il ghiaccio Chiara Civello, che con Shaggy canta la versione inglese di “Io che non vivo” di Pino Donaggio: il pezzo è bellissimo, ma mettono un intermezzo r’n’b, a cui la Civello non sembra particolarmente adatta. Shaggy, in quanto rapper, non è abituato a cantare e si sente. Ma si riprende con la sua “Boombastic“.
Subito dopo è la volta del folk con Samuele Bersani e l’orchestra di Goran Bregovic sulle note di “Romagna mia“. Bellissimo il commento del cantante romagnolo: “Farla con lui è un modo per asciugare l’Adriatico”. Il risultato è quanto mai divertente e di alto livello, addirittura ci sono pezzi cantati in lingua gitana. Al termine Bregovic suona “Balcanieros“, estratto del suo ultimo album, nel quale c’è la partecipazione dei Gipsy King.

Coppia di donne con Nina Zilli e Skye dei Morcheeba, che cantano la versione inglese di “Grande,grande, grande” di Tony Renis. Paradossalmente la canta meglio Skye della Zilli. Ancora il talento dell’artista inglese, poi, con “Rome Wasn’t Built In A Day” dei Morcheeba.
Momento di pura classe e magia ce lo regalano i Matia Bazar, che si fanno accompagnare da Al Jarreau in “Parla più piano“, ovvero il tema del film “Il Padrino“. Jarreau si lancia in scat, la Mezzanotte ci mette tutta la sua voce. E’ magia. Dopo è stata la volta di “We’re In This Love Together“. Molto più giovani sono, invece, Emma e Gary Go, che assieme propongono “Il paradiso“, brano scritto da Lucio Battisti e Mogol, che inizialmente non ha molto successo ed è poi esploso con Patty Pravo. Al termine “Wonderful“del cantante inglese, successo di un paio di anni fa.

Passaggio commovente della terza serata di questo Sanremo 2012 ci viene offerto da Arisa e Josè Feliciano, che cantano “Che sarà“. Lo stesso Feliciano l’aveva presentata per la prima volta a Sanremo nel 1971, dopo 40 anni ancora commuove il pubblico. E dopo piange anche Morandi, perchè il cantante portoricano decide di omaggiarlo cantando “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones“. Renga fa scoprire Sergio Dalma, cantante spagnolo di grande successo in patria, che ripropone nella sua lingua i più grandi successi italiani. Prima cantano “Il mondo” di Jimmy Fontana, poi “Bella senz’anima” di Cocciante. Due voci opposte, ma che si amalgamano con un bel risultato. La coppia Pierdavide Carone e Lucio Dalla porta in questo Sanremo 2012 Mads Langer, giovane talento danese noto in Italia per “You’re Not Alone“, che ha anche cantato con Carone. Prima, però, tutti e tre presentano “Anema e core“. Bella nel complesso, ma il napoletano non riesce un granché bene al giovane cantautore romano. E’ a questo punto della serata che è entrato in scena lui, Brian May, che con Irene Fornaciari e Kerry Ellis ha suonato “Uno dei tanti” e dopo la mitica “We Will Rock You“.

Subito dopo è arrivata l’altra leggenda attesa al Festival: Patti Smith. Ha cantato con i Marlene Kuntz prima una nuova versione di “Impressioni di Settembre” della P.F.M, poi “Because The Night“. Altro momento toccante quello che ha visti protagonisti Gigi D’Alessio, Loredana Bertè e Macy Gray, che hanno omaggiato Mia Martini con la celeberrima “Almeno tu nell’universo“. E’ difficile da interpretare questo brano, perchè è inevitabile che appena partono le note, parta anche in testa la voce di Mimì. Dopo D’Alessio e la Gray presentano il loro nuovo singolo assieme “Io sarò per te“.
Alta classe per Eugenio Finardi e Noa, una delle voci più belle della musica attuale. Prima cantano “Surrender/Torna a Surriento” con il cantante italiano che fa la parte inglese e Noa che canta in napoletano. Lei è molto legata alla tradizione della musica napoletana, tanto da aver fatto un disco “Noapolis” solo di canzoni di questo tipo. Accenna a “Era de Maggio” prima, a “Beautiful That Way“, il tema de “La vita è bella” di Benigni, poi. Fantastica. Subito dopo un po’ di rock che incontra il rap: Dolcenera e Professor Green cantano “Vita spericolata” di Vasco Rossi, poi il singolo uscito prima del Festival che li vede duettare assieme “Read All About It”. Chiude la serata lunghissima e bellissima Noemi, che a Sanremo 2012 porta Sarah Jane Morris. Per lei non è la prima volta al Festival, vi era già stata nel ’90 e nel ’91 duettando rispettivamente con Cocciante (“Se stiamo insieme”) e Fogli (“Ma quale amore”). Insieme prima cantano “Amarsi un po’” di Battisti, poi “Fast Car” di Tracy Chapman.



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