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Val Neva e Val Pennavaire

La periferia di Albenga funge da confine tra la costa e la rete delle quattro valli che dalle Alpi Marittime scendono le loro acque verso il fiume Centa e la città. Sul mare si trova Albenga con il suo centro storico romano medioevale e la piana agricola ricca di prodotti (zucchine, trombette, pomodori, carciofi, asparago).

A monte si va invece verso la Val Neva e la Val Pennavaire, che salgono verso le creste calcaree del monte Galero e verso il Colle San Bernardo, oltre i quali si allunga la piemontese Val Tànaro.

Cisano Sul Neva

Cisano sul Neva 1è tappa della "Strada del Vino e dell'Olio" (di cui è possibile approfondire tramite itinerario a pagina ....) e rinomata per il Pigato DOC a cui è dedicata nella vicina Salea una prestigiosa sagra.

All'interno del centro storico di Cisano, da cui si staglia il campanile romanico di Santa Maria Maddalena, si può parcheggiare in piazza del municipio, e approfittare di quattro passi tra i vicoli. Cisano offre diverse spunti di interesse. Il panoramico santuario di Santa Croce, passando da Pizzo Ceresa e dal forte ottocentesco di Poggio Grande meritano una visita.

Cisano sul Neva si trova al limite occidentale dell'Area Naturalistica Poggio Grande, che si estende verso Toirano e Borghetto Santo Spirito in un paesaggio tipicamente ligure, fra fasce coltivate o riconquistate dal bosco, uliveti, macchia mediterranea, forti militari ottocenteschi. Il tutto con vista mare.

Chiesa parrochiale - foto Bruno Roncato
Castello medievale - foto Bruno Roncato
Campanile di Santa Maria Maddalena - foto Bruno Roncato
Centro storico - foto Bruno Roncato
Chiesa della Maddalena - foto Bruno Roncato

Zuccarello

Proseguendo da Cisano verso nord si raggiunge in pochi minuti il paese di Zuccarello 1 . Fondato dai Marchesi di Clavesana Del Carretto nel 1326, fu capitale del loro dominio e li fecero la sede del palazzo marchionale, oggi dimora privata. Il castello in cima alla collina si raggiunge in venti minuti di cammino dal centro, a essi si connettono le torri che controllano l'accesso all'abitato e le mura che lo circondono.

In paese è possibile visitare il ponte romano medioevale, raggiungibile dal centro attraverso un viottolo voltato. Rappresenta uno dei più belli simboli romani della liguria.
Da Zuccarello parte il sentiero di Ilaria, sentiero escursionistico che collega Zuccarello a Calstelvecchio Di Rocca Barbera attraverso macchia mediterranea, orti, fasce, uliveti, castagneti e fioriture primaverili. Facile, in dolce pendenza, è lungo 3 chilometri e può essere percorso da tutti senza problemi.

Via Tornatore - foto Bruno Roncato
Scorcio via Q.delfino - foto Bruno Roncato
La parocchiale di S.Bartolomeo - foto Bruno Roncato
Centro storico - foto Bruno Roncato
Ponte storico - foto Bruno Roncato

Castelvecchio Di Rocca Barbena

Oltre Zuccarello, sempre verso nord, la Val Neva sale in un paesaggio sempre più montano, dove il verde è il colore dominante e il pur vicino mare è ormai scomparso alla vista. A un bivio, il castello di Castelvecchio di Rocca Barbena  3 indica la deviazione sulla destra lungo alcuni tornanti ripidi.

Superato un piccolo borgo abbandonato e in rovina nella boscaglia accanto alla strada, appare quasi all'improvviso Castelvecchio di Rocca Barbena.

Abbarbicato sui dirupi calcarei della Rocca Barbena (1142 m), Castelvecchio è un borgo murato rimasto intatto dal medioevo. Per cogliere tutta la bellezza di questo paese occorre girovagare fra i suoi "carruggi" selciati, sottopassare i voltoni e archi in pietra, sbirciare la raccolta degli attrezzi delle arti e dei mestieri del museo del melo in via Roma, scendere nella piazza delle erbe e osservare il grappolo di edifici, in pietra brunogrigia, che salgono verso il catello.
Quindi ammirare dall'alto il labirinto di tetti e terrazze.
 
Castelvecchio fa parte dell'associazione "Borghi più belli d'italia", che riunisce alcune località di pregio artistico e ambientale, di popolazione limitata e dal curato arredo urbano. Inoltre è compreso nel Parco Culturale dedicato a Ilaria Del Carretto, d'estate ospita in piazza della torre serate musicali, giochi e appuntamenti gastronomici.

Centro storico - foto Bruno Roncato
Castello medievale - foto Bruno Roncato
Chiesa romanica - foto Bruno Roncato
Panoramica - foto Bruno Roncato
Mattatoio - foto Bruno Roncato

Erli

Oltre Castelvecchio si sale al territorio del comune di Erli 4 , verso lo spartiacque padano e i 957 metri del piemontese colle San Bernardo.

I suoi 250 abitanti vivono in 14 frazioni sparse fra castagnati, frutteti e fasce coltivate a orti, ogni tanto un campanile spunta sopra il verde, qua e là un gruppo di case in pietra abbandonate.
Ci si trova nelle alte quote del Pigato DOC, ma ancor più che di vino questa è terra di orti e di frutteti dove crescono alcune particolarità. I fagioli "pelandroni", le albicocche "valeggia" e "siccardi", piccole e dalla buccia picchiettata, o le pesche "michelin", a pasta bianca. Non è facilissimo trovare queste prelibatezze, ma chiedendo in giro in qualcuna delle 14 frazioni, si può trovare il contadino ben disposto a vendervi qualche prodotto. Le regine dei fitti boschi erlesi sono le castagne, cui è dedicata una sagra autunnale, durante la quale si può anche assaggiare un piatto di origine piemontese: la polenta bianca con sugo di porri, titolare peraltro di un'altra sagra, che si organizza nell'ultimo finesettimana di giugno.

Rovine - foto Bruno Roncato
Panoramica - foto Bruno Roncato
Chiesa - foto Bruno Roncato
Ponte antico - foto Bruno Roncato
Cascata - foto Bruno Roncato

Castelbianco

Spostandosi verso sud-ovest, si arriva a Martinetto, dove il fume Pennavaire, scendendo dai 1708 metri di altitudine, confluisce nel Neva. Pennavaire è una stupenda valle alpina, nei cui boschi gli ontani, le quercie e i castagni salendo di quota cedono il posto ai faggi e ai larici mentre nel sottobosco prosperano frutti si bosco e funghi. I rilievi  calcarei e fossiliferi formano un paesaggio quasi dolomitico; come le Dolomiti si sono formati per l'accumulo di resti di spugne, coralli e madrepore vissuti nel mare tropicale che copriva questa regione 200 milioni di anni fa.

La bassa val Pennavaire è compresa nel comune sparso di Castelbianco 5 , che conta circa 270 abitanti riuniti in una decina di frazioni. Castelbianco è rinomato per le ciliegie, ottime anche per marmellate e confetture. I coltivatori dei rossi frutti le vendono volentieri ai turisti di passaggio lungo la provinciale e nelle frazioni.


I bastioni rocciosi attorno al borgo sono una delizia per chi pratica free climbing; il monte Alpe ( 1056m ) è raggiungibile anche in mountain bike partendo dalla frazione Varero. Un altro itinerario della frazione Vasallo arriva a Zuccarello, in Val Neva.

Colletta
chiesa di Nostra Signora Assunta
Ponte antico
Parete rocciosa
Panoramica

Nasino

Quasi al confine con la provincia di Cuneo (è piemontese gran parte dell'alta Val Pennavaire ) si trova Nasino 6 con le sue 10 frazioni, alcune delle quali con i tetti rivestiti dalle antiche "ciappe" in pietra , dove vivono 240 abitanti, fra le fasce coltivate a ulivi e i primi castagneti dal monte Galero.

Tutt' intorno sono vere Alpi, dove il carcare che forma le montagne crea grotte carsiche abitate dall'uomo in epoca preistorica (l'arma di Nasino, una dellle oltre cinquanta grotte della Val Pennavaire, reca tracce umane a partire dal 7000 a.C.) e ripide pareti dove nidificano i rapaci.

Dal centro di Nasino si può imboccare uno dei sentieri che salgono al monte Alpe (1056 m) o al monte Castell'Ermo (1092 m), al pizzo di Penne (1405 m) e al monte Galero (1708 m) e andare a cercare mandrie, greggi e pastori. Nelle giornate limpide è possibile godersi il panorama della costa ligure piegata ad arco, le Alpi Apuane e la Corsica.

Borgo antico
Chiesa di Santa Caterina
Vallata
Ponte antico
Panoramica

Periodi più importanti

Cisano Sul Neva festeggia con la rinnomata sagra del Pigato DOC nel mese di Agosto....una tradizionale manifestazione da non perdere mentre Zuccarello è famoso soprattutto per la maestosità e bellezza della vegetazione che lo circonda: castagneti, orti, ciliegie, fioriture di diverso tipo accompagnato da un Autunno e Primavera imperdibili.

Castelvecchio Di Rocca Barbena è compreso nel Parco Culturale dedicato a Ilaria Del Carretto, d'estate ospita in piazza della torre serate musicali, giochi e appuntamenti gastronomici,Erli invece in Autunno è accompagnata da una tradizionale sagra nel mese di Giugno , durante la quale si può anche assaggiare un piatto di origine piemontese: la polenta bianca con sugo di porri, titolare peraltro di un'altra sagra, che si organizza nell'ultimo finesettimana di giugno quella del prodotto tipico "la castagna". Infine Castelbianco è famoso per le sue gustose ciliegie presenti nel periodo primaverile,a cui è dedicata una tradizionale sagra il 28 maggio 2016.

Informazioni per il turista

Per maggior informazioni è possibile rivolgersi ai comuni di cui si riporta di seguito relativo contatto telefonico.

Cisano Sul Neva
0182 595 026

Zuccarello
0182 79 022

Castelvecchio Di Rocca Barbena
0182 78 042

Erli
0182 78 030

Castelbianco
0182 77 006

Nasino
0182 77 017

Questo itinerario è stato realizzato a Luglio 2016




 

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