venerdì 26 settembre 2008
Parliamoci chiaro, da anni stampa e tifoseria evidenziano come la società di Corte Lambruschini ogni estate faccia un calciomercato di basso profilo tecnico, ma fin’ora, i piazzamenti in coppa EUFA sono stati argomento per far tacere ogni critica.
Oggi che la Samp rischia seriamente di uscire prematuramente dalla seconda competizione europea e in campionato rimane ben lontana dalle prime 8 posizioni di classifica, le critiche da velate e serpeggianti tornano ad essere urlate nei bar e nelle trasmissioni televisive.
Queste circostanze non felici possono essere lo spunto per una analisi sincera ma sempre ponderata di ciò che è stata fin’ora la gestione Garrone.
E’ risaputo che il petroliere genovese si è trovato nella condizione di dover acquistare la Samp non per una sua precisa volontà ma indotto da circostanze che stavano per far piombare la prima squadra di Genova nelle cadetterie inferiori.
Nonostante già da subito abbia fatto intendere la sue scelte di gestione tecnico-finanziarie votate ad un rigoroso e un‘oculata gestione delle risorse, Garrone, ha saputo allestire una squadra in grado di cogliere al primo anno la promozione in serie A.
Questo rimane un unicum nella storia garroniana in quanto in tale occasione il nuovo presidente spese davvero molto ed acquisto giocatori di assoluto spessore per la cadetteria: Bazzani e Volpi su tutti.
Dicevamo che ciò rimane un’eccezione perché dall’anno successivo in avanti la Samp nel calciomercato opera prediligendo investimenti “leggeri” :giocatori sconosciuti, comproprietà di giovani, giocatori di medio livello .
Attenzione, spendere poco non vuol dire fare male, ma ciò necessità di una buona capacità di gestione delle poche risorse a disposizione, che tradotto significa capacità di scovare talenti sconosciuti o di rigenerare vecchi campioni, avendo come imperativo categorico la massimizzazione del valore dei propri giocatori con cessioni capaci di far aumentare le risorse finanziarie a disposizione, ma anche in ciò occorre saperci fare.
Negli anni la Samp non sembra essersi contraddistinta per aver scovato grandi giocatori, ciò è dimostrato da quanto in questi anni è riuscita a ricavare dalle singole cessioni, che ha trovato il suo apice massimo, ma anche un’eccezione, nella vendita di Maggio per circa 8 milioni di euro.
Vero che nella propria rosa la Samp può oggi annoverare un giocatore come Palombo, riconosciuto da tutti come uno dei centrocampisti italiani emergenti, ma insieme a Cassano e Maggio rappresentano rare perle in sei anni di serie A.
Questa considerazione appare ancora più fondata se si pensa che l’Udinese, squadra presa a modello anche dalla Samp, da quando è in serie A ha sfornato giocatori che oltre ad essere di ottimo spessore tecnico hanno saputo arricchire la squadra friulana: Amoroso, Helveg, Appiah, Muntari, Pizzarro, De Sanctis, solo per citare i primi che vengono in mente, e dalla cui vendita è stata in grado di rigenerarsi con altri nuovi giocatori: Quagliarella, Di Natale, Dossena, Obodo.
La stessa capacità della Samp di cogliere comunque certi traguardi (UEFA) deve essere letta nell’ambito dei campionati in cui tali risultati sono stati raggiunti. Si trattava, infatti, di campionati “anomali”; non si dimentichi che solo fino a tre anni fa squadre come Juve, Fiorentina, Napoli, Genoa, Parma, Torino non erano, per ragioni diverse, in grado di competere ai loro massimi livelli, tant’è che in questi stessi anni squadre come Lazio, Udinese, Chievo sono state capaci di raggiungere la Champions, mentre altre, sulla carta e per storia non paragonabili alla Samp, hanno ottenuto gli stessi risultati di quest’ultima posizionandosi in zona UEFA, mi riferisco ad Empoli, Livorno, Palermo.
Di fronte a ciò le due Coppa Uefa raggiunte dalla Samp (la terza è stata giocata perché l’Atalanta aveva rinunciato all’Intertoto) furono vera gloria?
Oggi che la Serie A ha riunito ad alti livelli le sue grandi protagoniste la squadra blucerchiata si ritrova a competere in un campionato per lei inedito, fatto di squadre che hanno speso e saputo spendere, mostrandoci come la stessa squadra che l’anno scorso ha raggiunto il sesto posto oggi sia incapace anche solo di stare dalla parte sinistra della classifica.
La speranza è che questo sia solo un anno di transizione, in attesa che la nuova ripartizione dei diritti tv e l’avvio del progetto stadio, diano nuovi introiti all’oculata gestione finanziaria imposta da Garrone e che almeno qualcuno dei giocatori della primavera riesca ad esplodere. Intatto l’imminente appuntamento del derby sta concentrando l’interesse dei tifosi, facendo passare in secondo piano tutte queste riflessioni per concentrare tutti verso quella che fino all’anno scorso era considerata solo la partita più importante del campionato ed oggi sembra l’obiettivo stagionale…roba da Genoani!
Prossimi impegni:
07/12/2008 Sampdoria-Genoa
14/12/2008 Reggina-Sampdoria
Articolo: Eugenio Fuscà