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Stemma di Cairo Montenotte

Cairo Montenotte

In provincia di Savona


 

Info Cairo Montenotte

Cairo Montenotte si trova in Valbormida, sulla sponda sinistra della Bormida di Spigno. Raggiungibile con linea autobus, treno o auto (autostrada Savona- Torino e statale del Cadibona). Il secondo Comune più vasto della provincia di Savona con una superficie di oltre 99 chilometri quadrati. Ci sono diverse frazioni: Carnovale, Camponuovo, Carretto, Ferrania, Montenotte, Monti, Rocchetta, S.Giuseppe, Bragno, Ville e Villaggio Montecatini. Anticamente, come riportato dalla Tavola Peuntigeriana, Cairo era una stazione romana sull’Emilia scauri, via che dalla costa (Vado Ligure), conduceva al basso Piemonte (Acqui Terme). Riscontrata la presenza della “mansio Canalicum” presso la Pieve paleocristiana di S.Donato di Cairo. Sottoposta alla pressione dei barbari, fu invasa nel 661 dai Longobardi e, assoggettata alla Marca Aleramica, fu controllata dai Del Vasto: prima Enrico I il Guercio, plenipotenizrio del Barbarossa, poi con i figli Enrico II e Ottone che assunsero il titolo Del Carretto (XII secolo). Via via acquisì la struttura di borgo medioevale fortificato. Divisa tra Genova e i Marchesi di Saluzzo, fu riunita sotto gli Scarampi di Asti. Passò ai Savoia, quindi fu annessa al Regno di Sardegna (1735). Fu teatro delle vicende belliche nel conflitto tra Austropiemontesi e Francesi che dopo una prima penetrazione (1794) e la cacciata, tornarono nel 1796 con una grande operazione di accerchiamento che attribuì a Napoleone Bonaparte la vittoria sul nemico, rimasta nella storia con le battaglie di Dego e Cosseria per la campagna francese. Con l’instaurazione dell’Impero, Montenotte divenne Dipartimento sotto il Prefetto Chabrol De Volvic. La cittadina è raccolta attorno al suo nucleo storico a pianta rettangolare che custodisce fortificazioni trecentesche, parte della cinta muraria e la nota Porta Soprana (XIV secolo come Palazzo Scarampi). La Parrocchiale di S. Lorenzo con il suo splendido campanile risale al Seicento, è stata ritoccata nel 1816 ed è stata dichiarata “monumento nazionale”; su un’altura vicina si possono ancora scorgere le rovine di un Castello trecentesco. Del Duecento, il Convento francescano di Ville (rifatto più tardi; si dice voluto da Ottone Del Carretto di Cairo esortato da S.Francesco a edificare un grande monastero sulla via Magistra Langorum). Tra le specialità gastronomiche vanno segnalate le castagne, i funghi, i salumi, la torta di nocciole, la polenta. Il mercato settimanale si tiene ogni giovedì nella piazza al fondo di via Roma (l’ultimo giovedì del mese anche al pomeriggio). Una delle tradizioni riprese più recentemente è quella del Torneo medioevale che si tiene ad agosto con tanto di sfilata, palio, combattimenti simulati, spettacoli teatrali in piazza. Tutti rigorosamente mascherati e in costume d’epoca per celebrare l’antico prestigio. Molte anche le occasioni per fare sport dal tennis al trekking. Tra i personaggi più famosi, sono nati a Cairo Montenotte Giuseppe Cesare Abba (1838- 1891) che, al seguito di Giuseppe Garibaldi, scrisse “Da Quarto al Volturno– Noterelle di uno dei Mille”; l’Accademico Federico Patetta e il pittore Leone Gallo. Nel corso del Novecento si sono insediati cokerie, stabilimenti di composti carbochimici, di supporti informatici e fotografici.

LA STORIA PARTICOLARE DI FERRANIA

Il piccolo borgo di Ferrania è cresciuto attorno all’Abbazia di S.Pietro, risalente al XI secolo. Il nome Ferrania appare nel 1097, sull’atto di donazione di terreni e proprietà ai canonici di S.Agostino, firmato da Bonifacio Del Vasto. Per circa due secoli e mezzo, ai discendenti andarono le rendite, poi passarono agli Scarampi. Nel 1818 Ferrania fu rilevata dai Durazzo- De Mari che curarono la produzione del ferro, sviluppatasi sotto il dominio napoleonico. Nel 1916 comincia la seconda parte della storia di Ferrania con un stabilimento per la produzione di esplosivo, insediato da tecnici russi inviati dallo Zar, per potenziare le riserve durante la Prima guerra mondiale. Si tratta dell’ampliamento della Sipe di Cengio (“Società italiana prodotti esplodenti”, poi specializzatasi in vernici come Acna). Le vicende storiche (pace di Brest- Litovsk) allontanarono i tecnici lasciano Ferrania che viene riconvertita in stabilimento per la produzione di pellicola (nitrocellulosa e canfora) che darà vita al famoso supporto “Ferraniacolor” con il quale sono stati girati numerosi lungometraggi. Poi la specializzazione nella pellicola fotografica (con l’americana “3M”), la radiologia e i moderni supporti informatici.

ESCURSIONI E PASSEGGIATE

I dintorni di Cairo Montenotte sono ricchi di vegetazione e fauna. Spiccano con frequenza funghi e anche pregiati tartufi, da gustare sulle specialità locali. Ideale per trekking, passeggiate a piedi e a cavallo. Questa zona della Valbormida è idrograficamente ricca e offre terreni carboniferi di qualità. La vegetazione più diffusa è quella del castagno, sostituito verso l’alto dal bosco misto (carpini bianchi, pioppi, aceri, faggi). Piante diffuse sono anche l’erica, la ginestra e più raro il ginepro. Ancora praticata la coltivazione di vite e cereali. L’ecosistema di riferimento è complesso: protetto parzialmente dagli influssi marini dal Colle di Cadibona, presenta spesso caratteristiche tipiche della “langa piemontese” come nel caso dei boschi di Quassolo tra S.Giuseppe e Carcare. Dalla statale 29, si raggiunge località Chinelli tra i campi di grano: superati la ferrovia e il ponte, si giunge al bosco dove vive la tortora selvatica; più avanti Chinelli (e l’insolita presenza del gabbiano reale) con la vista panoramica sui calanchi del Bormida. La media delle piogge è attorno ai 1400 millimetri annui e le nevicate non sono così rare (la galaverna, acqua che gela colando dagli alberi, contribuisce a creare un paesaggio di assoluta bellezza). Sono molte le testimonianza che ancora sfidano i secoli, d’altronde Cairo era sulla “Via del Sale” che da Savona (tappa al Santuario della Madonna di Misericordia, mentre la località Naso di Gatto era antico nodo per traffici pastorali, da cui comincia una mulattiera che arriva a Montenotte) si dirigeva al Basso Piemonte. I resti delle numerose fortificazioni sorte a causa delle spartizioni all’interno della famiglia Del Carretto, poste a guardia delle vie di comunicazione (tipo Rocchetta, Roccavignale e Murialdo; il “Castello di Fregorato” sulla via per Savona). Piuttosto conservate le testimonianze delle vie medioevali lungo i fiumi, in passaggi bassi o con ponti di origine romana (a Ferrania il “pontem de Volta”).

IL PARCO DELL’ADELASIA

Principale zona naturale è quella del Parco dell’Adelasia, riserva inaugurata nel 1989. I confini sono riconducibili alla proprietà “3M”, al prativo di Cascina Miera e al Rio Psigni, alla strada Casa Berruti-Cianetto e al Rio Cianetto. Al confine settentrionale, vi è il complesso montuoso che culmina con il Monte Cisa (710 m); sul territorio una serie di valli con le cime Bric dell’Amore e dell’Adelasia. Le rocce più antiche sono quelle del “cristallino savonese”, successive le rocce sedimentarie (dolomie del “dominio brianzonese”); al di sopra la “serie di Montenotte” (190- 65 milioni di anni fa). Vi sono numerose “grotte”: Tana degli Olmi (presso Casa Chiappa, 80 metri nel sottosuolo per circa 400 metri di estensione), Pozzo dell’Acqua che bolle, Tanazza del Rizzo, Tana della Rocca dell’Adelasia. L’area è ricca d’acque che formano rivoli, torrentelli, cascatelle. Vi abbonda la vegetazione: castagneto (oltre ai frutti, le foglie erano utilizzate come lettiera e dal legno si estraeva il tannino per la concia delle pelli), bosco misto (carpino nero, orniello, roverella, acero, sorbo), querceto (cerro, rovere, frassino, betulla, tiglio), faggeta e diverse radure. Tra le piante del sottobosco l’elleboro, il dente di cane, l’anemone trifoglia, ma anche giglio, pungitopo, croco (zafferana ligure). I diversi livelli dell’ambiente offrono la possibilità di interessanti escursioni e l’osservazione di animali dagli uccelli (fiorrancino, capinera, pettirosso, usignolo, ciuffolotto, ghiandaia, picchio verde, cincia mora, codibugnolo, picchio rosso, civette, barbagianni, sparviero) ai rettili (colubro di Esculapio, biscia dal collare, rana rossa, salamandra, orbettino) ai mammiferi (donnola, riccio, faina, toporagno, arvicola, talpa, lepre, puzzola, capriolo, daino, cinghiale). Due i percorsi interni più interessanti. Il primo parte da Montenotte Superiore (Traversine) ed è lungo circa 6 Km: verso Bric del Tesoro e poi Casa Miera, attraverso le faggete; più avanti Costellasso e la strada forestale conduce al versante orientale del Curlino e si scende per la Valle del Rio Barché. Una zona pianeggiante e ci si ritrova sulla pista Bric dell’Amore- Rocca Adelasia. Da qui il ritorno per la forestale che presenta diversi esemplari di quercia rossa canadese importata. La seconda visita comincia da Casa Caramellina: da qui al Rio Cianetto e alla Valle dello Psigni. Abbandonato il Rio, il sentiero sale a Bric Ruscinò e poi si può accedere alla Rocca Adelasia o proseguire attraversando il Rio Barché e un suo affluente: si arriva a Casa Cianetto e dalla pista pianeggiante sino al punto di partenza. La Riserva si può raggiungere dall’Autostrada (uscita Altare, in direzione Carcare svolta a destra) oppure con il treno (Savona-S.Giuseppe, stazione di Ferrania).

LA RISERVA DI ROCCHETTA DI CAIRO

Si raggiunge dall’autostrada (statale per Alessandria). E’ una delle più belle aree naturalistiche savonesi, ottima per il birdwatching (esclusa estate). Oltrepassate ferrovia e fabbrica, si arriva alla piana costeggiata da salici, ontani e pioppi che una falda acquifera rende umida e favorevole a trampolieri e altri uccelli di passo. La zona è caratterizzata dalla sosta di molte specie come airone cinerino, garzetta, anatra, porcillone, re di quaglie, piro-prio, beccaccino e chiurlo. Numerosi i passeriformi (tordo, stiaccino) e stormi di rondini. Comuni i balestrucci, le allodole, le gazze e le cornacchie. Passato il ponte degli Alemanni (XIII secolo) si segue la strada “Bn” (Bormida natura) dove spiccano la vegetazione (carpino nero, quercia, roverella, castagno, orniello), gli abitanti piumati più rari (zigolo nero e luì bianco) e quelli più consueti (dal fringuello alla ghiandaia, dalla cinciallegra al merlo). Non mancano i fiori come l’Ophrys fuciflora. Raggiunto il crinale, la vista panoramica sulle Langhe liguri.

 

Altre informazioni sono disponibili sui siti: www.alpidelmare.net www.cairomontenotte.com www.cec.it www.comune.cairo-montenotte.sv.it www.inliguria.liguriainrete.it www.inforiviera.it www.liguriainrete.it www.liguriaplanet.com www.provincia.savona.it www.turismo.liguriainrete.it

Ultimi eventi a Cairo Montenotte

Mercati/mercatini a Cairo Montenotte

  • Merci varie (110 banchi)
    Dove: P. zza della Vittoria
    Quando: Giovedì (orario: 8.00 / 13.00)
    Organizzatore: Comune tel. 019 507071 - fax 019 50707400
  • Merci varie (110 banchi)
    Dove: P. zza della Vittoria
    Quando: Giovedì (orario: 08.00 / 13.00)
    Organizzatore: Comune tel. 019 507071 - fax 019 50707400

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