Info Triora
Triora è l'antica capitale dell'alta valle, base di un sistema di controllo del territorio che già i Genovesi avevano capito e curato fin dal XIII secolo, quando a Triora faceva capo tutto il territorio della IX Podesteria della Repubblica di Genova. Triora, granaio della Repubblica, difendeva una regione di confine ed estendeva il suo dominio sui borghi di Molini, Badalucco, Montalto, Bajardo, Ceriana e Castelvittorio. Degli oltre 5000 abitanti di fine Cinquecento ne restano oggi soltanto poche centinaia, ma qui si vive ancora la grandezza trascorsa, che si rilegge nelle chiese, nell’oratorio, nei tanti portali in ardesia scolpita, e ancora nei ruderi del glorioso castello.
L'abitato sorge a circa 800 metri d'altitudine su un rilievo panoramico da cui si gode lo spettacolo emozionante delle montagne e del fondovalle. Da Triora cominciano gli antichi sentieri della transumanza, che conducono verso Creppo e alla Terra Brigasca – antica propaggine occitana in valle Argentina – di Realdo e Verdeggia e, aldilà dei passi, oltre il Monte Saccarello e il Monte Mónega.
Ma la memoria corre alla triste e fosca vicenda del processo alle streghe del 1587: allora Triora, all'apice della sua potenza, conobbe una delle pagine più tristi della sua storia. Le “bagiue” della Ca' Botina, secondo l'accusa, si riunivano per celebrare “sabba” demoniaci, lanciare maledizioni e giocare a palla coi bambini in fasce. Tutte menzogne alimentate dall'ignoranza e dalla maldicenza dei paesani, che credettero di poter debellare una carestia accusando le donne più “strane” del paese. Ma il mistero di queste donne, portatrici di una cultura sommersa e molto antica, fatta di conoscenze empiriche e padronanza delle virtù terapeutiche delle piante, sopravvive oggi nel risveglio turistico e culturale del paese. In occasione degli eventi di richiamo più importanti, su tutti Strigora e la notte di Halloween, giungono a Triora migliaia di visitatori attratti dal magico mistero di un paese incantato. La cucina di Triora è l'incontro del mondo agricolo e di quello pastorale. La specialità è il famoso pane di Triora, “pan rúndu” genuino e duraturo. Anche a Triora si può degustare il piatto nazionale delle Alpi Marittime, i sugeli, orecchiette di pasta semplice fatta con acqua, farina e sale, condite col tipico formaggio bruzzo (o brusso) degli alpeggi. E poi, naturalmente, i funghi, (porcini, ovuli, galletti, sanguini...) patrimonio dei boschi locali celebrato ogni anno in autunno in occasione di una sagra molto frequentata.
Frazioni: Realdo, Verdeggia, Creppo, Bregalla, Cetta, Monesi di Triora, Loreto, Goina.
Borgate: Borniga, Pin, Carmeli, Gerbonte, Drondo.