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Stemma di Vado Ligure

Vado Ligure

In provincia di Savona


 

Info Vado Ligure

La posizione di Vado Ligure consente un facile accesso alla cittadina: dall’Aeroporto “Colombo” di Genova, arrivando in treno (la linea ferroviaria attraversa il centro) o con l’auto uscendo al vicino casello di Legino (con la strada a scorrimento veloce) oppure con le linee autobus. Attraversata dal Torrente Segno, è costituita dalle frazioni Porto, S.Ermete, S.Genesio, Segno e Valle. Il centro, da poco rinnovato, è chiuso al traffico ed è delimitato dalle vie Gramsci, Cadorna, Sabazia e piazza Mathon, oltre all’Aurelia (con tanto di portici all’interno e lungo l’Aurelia). Recente anche la collocazione di una graziosa fontana in piazza Cavour. Ma la vera attrazione di Vado Ligure è il lungomare tra giardini, palme, panchine a stretto contatto con la spiaggia e il mare (fondali misti). In questo tratto si può passeggiare tranquillamente, lasciando i bimbi liberi di giocare all’aria aperta. Nei giardini a mare “Colombo” ci sono, infatti, oltre a un campetto polivalente e un centro sociale per anziani, strutture e giochi per i più piccoli. Vi sorgono il Monumento ai Caduti di Arturo Martini (1926) e la “Fontana” di Bonfiglio. Prendendo via Caduti della Libertà si arriva alla Chiesa di S.Giovanni Battista e alla casa di Martini che custodisce opere e bozzetti dell’artista. Dietro la Chiesa, la piazza a lui dedicata con il “Pegaso caduto” del vadese Roberto Bertagnin su bozzetto del maestro. Moltissime le occasioni di festa nelle frazioni con sagre per tutti gusti: specialità pesce per Porto, castagne, fave (a seconda della stagione) a S.Ermete, Valle, S.Genesio, Segno. Il fornitissimo mercato settimanale si dispone sul lungomare ogni mercoledì mattina: casalinghi, abbigliamento, prodotti naturali, pelletteria, ottica, alimentari.

STORIA

Le origini sono da attribuire al II secolo a.C., quando Vado assunse maggior definizione dopo essere stata insediamento militare romano. Si sviluppò come snodo tra l’Aurelia, l’Emilia Scauri che si dirigeva verso Tortona (attraverso la Val Quazzola, 109 a.C.), la Julia Augusta (verso Ventimiglia e la Gallia Narbonense, 13 a.C.). Nell’89 a.C. ottenne cittadinanza romana come “Vada Sabatia” e pieni diritti come “municipio”, grazie alla legge Pompeia. Crebbe progressivamente come stazione terrestre e porto commerciale: la tavola peutingeriana del IV secolo indica la città con il simbolo di tre torri come Torino, Fréjus e Lucca. Con l’avanzare dei barbari, il centro arretrò verso la collina e, all’inizio del V secolo, si spopolò perché i cittadini si erano trasferiti sulla cittadella del Priamar. Considerata da alcuni patria dell’Imperatore Pertinace, fu sede vescovile dal VII al XI secolo finché non fu soppiantata da Savona. Come “Vado” compare per la prima volta nell’825 nel Capitolare dell’Imperatore Lotario. Fece parte del possesso Del Carretto e dei Marchesi di Ponzone, quando cadde sotto la Repubblica di Genova. Solo con il passaggio al Regno di Sardegna, Vado poté riprendersi e incrementare il proprio sviluppo economico. Oggi nel suo porto passano diversi prodotti e materie: dalla frutta alla plastica, dalla chimica ai petroliferi (oleodotto di 146 chilometri), dalle farine ai cereali. Vi attraccano anche le navi veloci per la Corsica. Personaggio importante per la comunità, fu l’arciprete Cesare Queirolo (1859- 1878). Sostenne la costruzione di abitazioni per i lavoratori e strade, realizzò l’Asilo infantile (1875). Studioso e archeologo, rinvenne numerosi reperti romani che alla sua morte lasciò a Vado insieme a libri e dipinti. Non si può dimenticare che la squadra di calcio vadese ha vinto la prima edizione della Coppa Italia. Era il 1922 e le casacche rossoblù, nate solo da 9 anni, militavano nel Campionato di Terza divisione e sconfissero l’Udinese nella finalissima.

MONUMENTI

La Chiesa di S.Giovanni Battista, sotto la diocesi di Oulx (XII- XIII secolo), viene affidata da Giacomo Niella, vescovo di Savona, a un proprio curato (1303). Nel 1583 la Chiesa aveva un altare maggiore, due altari laterali (Madonna del Rosario e S.Biagio). Si susseguono ritocchi e interventi, soprattutto nel corso del ‘700. Dopo il terribile bombardamento del 1944, la Parrocchia viene riconsacrata (1948) e rinnovata: Via Crucis in rame di Bertagnin (1963) e organo (1966). La decorazione “Visitazione” e “S.Giovanni Battista” della volta originale era di Giuseppe Isola. Nella parte superiore della facciata cinque statue in stucco: le Virtù teologali (Fede e Speranza), S.Pietro e S.Giovanni Evangelista e in cima il Patrono che ha una statua anche nella nicchia a forma di conchiglia. Spiccano diverse opere lignee: Madonna con Nostro Signore (attorno al 1678), la seicentesca “Madonna del Carmine”, la “Pietà” in stile barocco, il “Battesimo di Gesù”, il confessionale (metà XVII secolo). Da vedere dipinti come “Presentazione al tempio” di Domenico Bocciardo (1720), la tela del Crocifisso, i quadri lasciati da Don Queirolo (1877) come la “Maddalena con un angelo” (metà del XVII secolo), “Madonna di Misericordia” di Paolo Gerolamo Brusco, “Battesimo di Cristo” (XVII secolo). La Chiese conserva paramenti sacri: (tunicella del XVIII secolo, pianeta con ricami d’oro e sete, stola del XIX secolo) e argenti (calice ligure del 1778, un altro del 1830, ostensorio). Due Crocifissi provengono dallo scomparso Oratorio di S.Giovanni Evangelista. Su tutto il territorio vadese erano sparse cappelle votive ed edicole. A Porto Vado sorge la Chiesa di Ns di Visitazione, eretta nel 1952 sopra una Cappella delle Grazie (1634 circa, di cui si conserva un piccolo marmo della Vergine con Bimbo e la campana) già realizzata al posto di un’antica costruzione (Cappella “della meistareta”). A Bossarino sorge Ns Signora della Neve (“la casetta”): affresco della “Madonna con Bambino” (‘500). Nel 1738 fu dotata di altare e pala di “Madonna con il Bambino, Ss Giovanni Evangelista e Paolo Eremita”. Da visitare la Chiesa di S.Genesio (dal XII secolo, monastero femminile): pianta quasi quadrata, due navate, abside semicircolare; recuperata nel 1734, fu fornita di altare maggiore (1760); all’interno calice in argento (1791) e pianeta (XVIII secolo). Soffocate dai nuovi palazzi rimangono tre cappelle private: Ns del Carmine (voluta da Andrea Garrone, funzionò sino al 1775), Ns e Ss Giacomo e Filippo (di Giacomo Filippo Cassinis con decorazioni, pavimento in cotto e ceramica verde), S.Filippo Neri a Bossarino (di Antonio Rossi, 1732) e la Cappella di Agostino De Mari accanto a Villa Groppallo (1741). Pochi, invece, i resti dell’antichità, soprattutto concentrati nella zona di S.Genesio: tracce di insediamento tardo romano, sepolcro “Fossa do re” nella roccia, in cima al colle cinta murarie e torre tardo medioevale (“castrum vadorum”), al culmine del Colle Sant’Elena reperti di probabile villaggio preistorico (“Castellaro”). Sotto l’attuale edificio comunale, restano sepolcri e resti di costruzioni (villa romana, I-II secolo a.C.). Domina sulla costa, la fortezza di S.Stefano a Capo Vado, costruita da Genova dal 1614. In seguito furono realizzati un nuovo forte che prese definitivamente il nome di S.Giacomo e poi il bastione S.Giovanni. Al confine con Bergeggi, il Regno d’Italia installò il forte di Sant’Elena. Musei di Villa Groppallo e “Don Queirolo”. Aperto nel 1982, il Museo nasce come centro culturale e affonda le radici in quello che negli anni ’50 era il “Premio Vado”, logica conseguenza della presenza nella cittadina dell’artista trevigiano Arturo Martini trent’anni prima. Ecco dunque che le opere che hanno ottenuti riconoscimento dal Premio Vado sono custodite a Villa Groppallo: una galleria che spiega il trascorrere del tempo e la ricerca continua degli artisti di nuove forme espressive per interpretare il proprio tempo. Quadri e sculture di Pizzinato, Treccani, Motti, Fabbri, Bertagnin, Scalvini, Mazzullo, Cavaliere, Cabiati, Cappelli fino a Sughi, Guerreschi, Giannini, Leddi. A Martini è riservata l’ultima sala, semicircolare: quattro gessi delle sculture alla base del Monumento, quello dell’opera “Il Cieco” e disegni inediti. Tutto dominato dalla figura sdraiata, serena e naturale della terracotta “Il Benefattore” (1932), monumento funebre a Don Queirolo. Oltre a queste opere sono conservati dipinti di scuola genovese, lombarda, spagnola (XVI- XVIII). L’orario di visita è martedì, sabato e domenica dalle 15,00 alle 18,00; giovedì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30). Nel Museo civico archeologico “Don Cesare Queirolo” sono, invece, custoditi sculture, epigrafi, marmi, ceramiche, vetri, suppellettili (23 ritrovate dal Queirolo stesso, 14 rinvenute negli scavi per il palazzo comunale tra il 1953 e il 1955), tra cui una “Testa di Dioniso” e una pantera in marmo bianco, e oltre 400 monete romane (visita su appuntamento, n.tel.019.88.63.50). Altre due sale si riferiscono al periodo medioevale.

NATURA E PERCORSI

L’entroterra vadese è molto ricco. Sulle spiagge si possono trovare il finocchio di mare e la cineraria, più rara la ruchetta, mentre in collina leccio, erica, corbezzolo, alaterno, lentisco e strappabrache la fanno da padroni. Sul promontorio di Capo Vado sono comuni cisto, ginestra, spina da forno, elicriso, sul resto del territorio pinete (pino marittimo), castagneti locali (in dialetto “sarveghi”), faggete, altre piante e arbusti. Si trovano uccelli migratori (garzette, anatre, pavoncelle, passeriformi; meno frequenti chiurli piccoli, occhioni e pivieresse). Si creano così interessanti passeggiate lungo i molti sentieri. Partendo da S.Genesio si può proseguire per via Monte Nero, per poi uscire da via Na’ Munte. Più avanti un lavatoio e uno stradino sulla sinistra che sbocca su una strada: a sinistra e poi giù per lo sterrato, guadando il ruscello e risaliti, si arriva alla fonte di Valgelata con targa del poeta vadese Egidio Ferro. Oppure partendo da Bossarino si può arrivare al Castel di Pomo. Oltrepassato il cavalcavia dell’autostrada (O-N-O), prima di incrociare la linea elettrica, si prende a sinistra dei pini per un sentiero che costeggia “Ca’ du rattu”. A destra al bivio sullo sterrato Valleggia- Termine, poi verso est, uno sterrato che sale e al bivio di nuovo destra fino a Colle Termine; con la mulattiera fino a scorgere le Rocche (quarziti bianche). Più avanti in discesa, passati i ruscelli e oltre le Rocche, a sinistra per il caratteristico borgo di Pomo. Si può salire al Forte di Sant’Elena: oltre il ponte sul Torrente Quiliano, la strada in salita per S.Genesio di fronte alla cokeria. Alcuni chilometri in salita e il bivio che conduce alla postazione militare (diverse di uccelli migratori, rapaci diurni come falco pecchiaiuolo, nibbio bruno e gheppio, poi tortore, rondini, balestrucci, balie, stiaccini). Si consigliano gli itinerari Sant’Ermete - Costalunga - Prato del Capraio - Faia (cippo partigiano, rocce di “Vinti ‘n ua”, località “Cian de spassuie”) e l’Alto giro della Valle del Segno (per esperti, vista la durata di circa 10 ore; località “Campo dei francesi”, Rocche dei Corvi, Bric del Forno e della Berba). Senza dimenticare il “giro delle fornaci per la calce”: resti di ben 19 siti, nel verde tra S.Ermete e S.Genesio. Per gli appassionati di mountain bike citiamo l’ascesa al Monte Baraccone tra la Val Bormida e la costa. Da Quiliano a Roviasca e poi per circa 1 km: qui una strada sterrata in pendenza. Qualche chilometro fino alla destinazione iniziale, al Colle Termine e al Monte Burot.

 

Altre informazioni sono disponibili sui siti: www.alpidelmare.net www.cec.it www.comune.vado-ligure.sv.it www.comunitamontanagiovo.it www.inliguria.liguriainrete.it www.inforiviera.it www.liguriainrete.it www.liguriaplanet.com www.provincia.savona.it www.turismo.liguriainrete.it

Ultimi eventi a Vado Ligure

Mercati/mercatini a Vado Ligure

  • Merci varie (84 banchi)
    Dove: Giardini a mare
    Quando: Mercoledì (orario: 08.00 / 13.00)
    Organizzatore: Comune tel. 019 883588 - fax 019 2161112 - commercio@comune.vado-ligure.sv.it
  • Antiquariato, Artigianato, Collezionismo (20 banchi)
    Dove: Piazza Cavour
    Quando: Secondo sabato del mese (orario: 08.00 / 17.00)
    Organizzatore: Comune
  • Merci varie (80 banchi)
    Dove: Centro Cittadino Passeggiata a mare
    Quando: Ultima Domenica di ogni mese (orario: 08.00 / 19.00)
    Organizzatore: Consorzio commercianti CIV VolaVado

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Foto di Vado Ligure
La "Fontana" di Bonfiglio nei giardini Colombo (le foto sono di F. Lavagna)
Vado, il forte che domina il porto
La passeggiata e la spiaggia
San Giovanni Battista
Monumento ai Caduti di Arturo Martini nei giardini Colombo
Viale alberato
Villa Groppallo

 

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